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Psicocomunista

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(14 Novembre 2010) Enzo Apicella

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(Memoria e progetto)

Appoggiamo la candidatura
operaia e socialista di Zé Maria

Appello internazionale della Direzione Nazionale del Pstu
(sezione brasiliana della Lit-Quarta Internazionale)

(8 Settembre 2014)

appoggiamolacandidatura

Vogliamo rivolgerci ai partiti e ai movimenti socialisti di tutto il mondo. Tutti hanno accompagnato le grandi mobilitazioni del giugno 2013 in Brasile, che hanno messo in discussione i governi e i partiti maggioritari del Paese. Da allora si sono succeduti numerosi scioperi, tra cui quello dei lavoratori della metropolitana di San Paolo, svoltosi alla vigilia dei Mondiali di calcio.
Ora, con le elezioni presidenziali, le grandi imprese e i partiti maggioritari cercano di riprendere il controllo della situazione facendo eleggere uno dei loro candidati. Spendono miliardi in campagna elettorale per ingannare le masse popolari. Dopo le elezioni applicheranno un piano durissimo per “preparare” il Paese alla crisi economica che si avvicina. Dilma Rousseff, Marina Silva o Aécio Neves attaccheranno fortemente i lavoratori in modo da scaricare sulle loro spalle i costi della crisi che sta per arrivare in Brasile.
Il Pt governa il Paese da circa dodici anni. Aveva accumulato un enorme capitale politico grazie al sostegno maggioritario dei lavoratori. Molti attivisti in tutto il mondo credono ancora che il governo del Pt sia di “sinistra”. I governi del Pt hanno applicato alcuni piani sociali, tra cui quello della “Bolsa Familia”, con l’obiettivo di garantirsi una base elettorale, ma hanno governato in realtà per le multinazionali e le banche.
Secondo la Economatica (l’istituto più attendibile in questo campo) le banche hanno guadagnato durante i due governi di Lula il 550% in più rispetto ai due precedenti governi del Psdb (l’opposizione di destra). Lo stesso è avvenuto con il governo di Dilma: il Bradesco, principale banca privata nazionale, ha realizzato nel primo semestre del 2014 i maggiori guadagni della sua storia.
Le grandi mobilitazioni dello scorso giugno si sono scontrate con il governo federale del Pt. Dilma Rousseff e il Pt non hanno più recuperato la popolarità che avevano in precedenza.
L’opposizione di destra, con Aécio Neves che cerca di capitalizzare la perdita di consensi del Pt, non è finora riuscita ad avvantaggiarsene. Le masse popolari sono insoddisfatte del governo del Pt, ma la perdita di consensi riguarda anche la candidatura della destra.
Marina Silva, candidata del Psb, appare come qualcosa di “nuovo”, capitalizzando la perdita di consensi del Pt e del Psdb dopo giugno 2013. Si tratta di un’altra farsa della democrazia borghese. Anche Marina è una candidata della destra. Non ha avuto niente a che fare con le mobilitazioni del giugno 2013, dalle quali si è tenuta distante per tutto il tempo. Il suo candidato alla vicepresidenza è Beto Albuquerque, un uomo delle grandi imprese agricole in Brasile. La coordinatrice della campagna elettorale di Marina è la milionaria Maria Alice Sétubal, ereditiera dell’Itaú, la seconda più grande banca privata del Paese. Marina è vista come la “paladina dell’ecologia”. Eppure, quando è stata ministro dell’Ambiente (2003-2008) nel governo Lula, si sono verificati alcuni dei maggiori disastri ecologici della storia del Paese, come la liberalizzazione dei prodotti transgenici in agricoltura. E’ di questo periodo anche la Legge per la Gestione delle Foreste Pubbliche, che favorisce la privatizzazione di intere foreste a vantaggio del settore privato.
Sono queste le candidature maggioritarie. Ognuna di esse spende per la campagna elettorale circa 140 milioni di dollari (secondo fonti ufficiali, senza considerare le spese non dichiarate). Quasi 500 milioni di dollari vengono sperperati affinché una di queste candidature vinca il prossimo ottobre. Le grandi imprese di costruzione e le banche investono pesantemente su queste candidature per poter continuare ad usufruire dei favori dello Stato.

Un’alternativa operaia e socialista
Noi presentiamo una candidatura differente: l’operaio socialista Zé Maria. Un’alternativa per quelli che erano in prima linea nelle mobilitazioni del giugno 2013 e negli assaggi di sciopero generale di luglio e agosto dell’anno scorso. Per quelli che hanno lottato con i lavoratori della metropolitana di San Paolo durante il loro sciopero, con i netturbini di Rio de Janeiro, con gli operai della costruzione civile di Belém e Fortaleza, con gli studenti durante le loro lotte per il libero trasporto in tutto il Paese.
Non è un caso che Zé Maria sia sostenuto da Altino dos Prazeres, leader dello sciopero e del Sindacato dei “Metroviarios” di San Paolo, e di coordinamenti di sciopero di tutto il Paese. Osmarino Amâncio, storico leader dei piantatori di lattice di Acre e oppositore di Marina Silva, sostiene la candidatura di Zé Maria. Dirigenti dei movimenti contro l’oppressione delle donne, dei neri e degli omosessuali formano parte di questa campagna. Dirigenti del movimento studentesco contrari alla filo-governativa Une (sindacato studentesco legato al PT, ndt) stano anch’essi partecipando alla campagna elettorale di Zé Maria.
Stiamo portando avanti una campagna elettorale senza ricevere soldi dalle imprese o dalla corruzione. Ogni centesimo speso per la nostra umile campagna verrà dall’umile sostegno degli stessi lavoratori. Non accettiamo nemmeno un centesimo dalle imprese perché vogliamo lottare contro di esse. Non possiamo dipendere finanziariamente da quelli che comandano in questo Paese.
Abbiamo tentato di creare un fronte di sinistra nel Paese, ma non è stato possibile. Non c’è accordo col Psol su questioni fondamentali che riguardano il programma e l’esigenza di statizzare le imprese private. Tantomeno c’è accordo col Psol su questioni minime come il fatto di non poter accettare denaro dalle imprese. La candidata alla presidenza del Psol, Luciana Genro, continua a ricevere denaro dall’impresa Zaffari. Crediamo che questa prassi (il finanziamento della campagna elettorale da parte delle imprese), già seguita dal Pt, abbia dato i risultati che conosciamo. Non è la nostra prassi. Per questo non si è realizzato il fronte elettorale di sinistra nel Paese.
Vogliamo rivolgerci ai movimenti socialisti di tutto il mondo per lottare assieme anche sul terreno elettorale. Le candidature borghesi hanno il sostegno politico e materiale delle multinazionali e dei governi imperialisti. Noi vogliamo il sostegno politico dei movimenti socialisti e rivoluzionari di tutto il mondo.
Vogliamo rafforzare un’alternativa dei lavoratori puntando ad un governo dei lavoratori stessi, traguardo che non può essere raggiunto attraverso la prospettiva elettorale. Utilizziamo le elezioni per divulgare un programma socialista e rivoluzionario e di sostegno alle lotte tuttora in corso.
Difendere questa alternativa è molto importante anche perché non si riproponga in Brasile il dilemma o Pt o destra”; per combattere le illusioni nella falsa alternativa di Marina Silva. I movimenti socialisti possono aiutarci, nei rispettivi Paesi, a smascherare la farsa elettorale che si sta montando in Brasile.
Zé Maria è un candidato operaio, un simbolo di lotta nel Paese. Una candidatura dei lavoratori per i lavoratori in lotta. Una candidatura socialista che non tace sulla necessità di nazionalizzare le imprese multinazionali e le banche del Paese per affrontare la crisi; che si schiera in modo chiaro per il non pagamento dei debiti alle banche, in modo da poter garantire il 10% del Pil per l’educazione pubblica, e un altro 10% per la sanità pubblica; che difende l’espropriazione delle grandi imprese agricole e la riforma agraria nel Paese.
Questa candidatura è internazionalista. Zé Maria è stato personalmente ad Haiti per sostenere la lotta di questo eroico popolo nero contro l’occupazione militare da parte dei soldati brasiliani al servizio dell’imperialismo. Ha partecipato alle marce di solidarietà con il popolo palestinese contro il massacro di Israele a Gaza. Zé è stato parte importante della campagna di sostegno alla lotta delle masse popolari siriane contro la dittatura assassina di Assad.
La candidatura di Zé Maria si caratterizza anche per la forte lotta contro l’oppressione dei neri, delle donne e degli omosessuali. Non è un caso che la candidata del Pstu alla vicepresidenza, Claudia Durans, sia donna e nera. La situazione delle donne non è per niente cambiata durante il governo Dilma perché alle grandi imprese che continuano a governare interessa associare l’oppressione delle donne con il loro sfruttamento, allo scopo di incrementare i propri profitti.

Vogliamo invitare i partiti e i movimenti socialisti di tutto il mondo ad appoggiare politicamente la candidatura di Zé Maria. Dedicheremo uno spazio apposito sul nostro sito a tutte le dichiarazioni internazionali di sostegno alla nostra campagna.

Inviare le dichiarazioni di sostegno a: litci@terra.com.br

Partito di Alternativa Comunista
Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale

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