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Roma. Il Parlamento

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(22 Novembre 2010) Enzo Apicella
Il vertice Nato di Lisbona decide di trasferire in Italia le atomiche americane che gli altri paesi europei non vogliono più

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RENZI... RINNOOVACI IL CONTRATTO!

(8 Settembre 2014)

Nazionale – lunedì, 08 settembre 2014

renzirinnov

C’è ancora grasso che cola nel pubblico impiego? Se sì, non si tratta certo degli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori, fermi ai valori del 2009. Anche in questo settore, al pari di quanto accade nel lavoro privato, non si riesce più a far quadrare i bilanci familiari. Cinque anni di blocco dei contratti si sentono. Undici anni sono inaccettabili e immorali.

Con la battuta a Renzi nella locandina che segue non intendiamo tanto riferirci al copioso adipe in bella evidenza (quello è comune a molti di noi), bensì all’opulenza di un potere politico che continua a perpetrare se stesso. Un potere politico che si presenta come nuovo, annunciando rivoluzioni che in realtà sono la continuazione delle politiche di tagli ai servizi, all’occupazione e agli stipendi avviate dai precedenti governi, chiedendo sacrifici a chi già vive in condizioni di difficoltà e facendo sprofondare sempre più in basso quella che era considerata la classe media, con l’obiettivo comune in tutta Europa di cancellare il Welfare e di ridurre in schiavitù i lavoratori, negando diritti e salario.

Renzi, i soldi per rinnovare i contratti dei lavoratori pubblici ci sono, basta andarseli a prendere. Ma il tuo governo non sta facendo nulla contro l’evasione fiscale e contributiva e l’autorità anticorruzione sembra sempre più una foglia di fico finalizzata a coprire il vuoto di iniziative anti corruzione. Duecentosessanta miliardi di evasione e sessanta di corruzione sono lì ogni anno a ricordarci che questo Paese è in mano ai grossi squali dell’economia, ai ladri, alle lobbies e ai grandi poteri finanziari.
Ribelliamoci. In questo contesto ribellarsi non solo è giusto ma doveroso, per la nostra dignità, per il futuro dei nostri figli.

Mandiamo a quel paese i sindacati concertativi che ci hanno svenduto e che oggi alzano la voce per fare un po’ di ammuina. Organizziamoci con la USB, facciamo crescere questo sindacato e facciamolo diventare il primo sindacato all’INPS, costruendo insieme l’unità dei lavoratori contro i soprusi, riconquistando diritti e dignità.

Partecipiamo alle iniziative che USB promuoverà contro il blocco dei contratti. Non facciamoci più prendere in giro da CGIL-CISL-UIL-CISAL.

USB Pubblico Impiego INPS

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