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Il ricatto

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(20 Giugno 2010) Enzo Apicella
A Pomigliano la Fiat convoca, con scarso successo, una manifestazione a favore dell'accordo

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Fiat Pomigliano /attivo operaio: …”valgono i fatti… non le parole”!

(12 Settembre 2014)

fiatpomigliano

MARCHIONNE STRAPARLA DI “RILANCIO” MENTRE PROCEDE ALLO SMANTELLAMENTO DELLE LINEE DI PRODUZIONE DEL MONTAGGIO CARROZZERIA REALIZZANDO DI FATTO IL DIMEZZAMENTO DELLA CAPACITA’ PRODUTTIVA

LO SLAI COBAS AVVIA LA PROCEDURA PER IL RICONOSCIMENTO DELLE RSA IN FABBRICA: SE LA FIAT NON ACCETTA CI SARANNO RICORSI IN TRIBUNALE

INTANTO SONO ATTESI A BREVE IMPORTANTI PRONUNCIAMENTI GIUDIZIARI

IL PROSSIMO 18 OTTOBRE ASSEMBLEA OPERAIA A POMIGLIANO



Nell’affollato attivo operaio svoltosi stamattina nella locale sede dello Slai cobas gli operai hanno “puntato il dito” parlando molto, diffusamente e presentando incontrovertibili dati di fatto, dello smantellamento in atto degli impianti Fiat: “ oggi non solo è a grave rischio il futuro occupazionale dei circa 300 addetti alla pseudo unità logistica di Nola (per l’esattezza 291 addetti di cui 284 operai e 7 impiegati/quadri) per il venir meno della originaria missione produttiva “logistica”sostituita con improbabili attività di riparazione-lavaggio dei cassoni metallici e/o di plastica preposti al trasporto materiali e con l’ininfluente sequenziamento/travasi della “minuteria” (è la parola stessa che rende l’idea) dei particolari secondari da assemblare successivamente alle catene di montaggio delle fabbriche del centro-sud, ma è a rischio lo stesso futuro lavorativo dello stabilimento “madre” di Pomigliano d’Arco dove si registra (in conseguenza del “progetto Panda”) il pericoloso dimezzamento tecnico-impiantistico della capacità produttiva: e ciò rende illusorio - e di fatto impossibile - ogni e preteso annuncio aziendale di ”futuro rilancio industriale”!

“Le dichiarazioni aziendali hanno senso se sono seguite da fatti conseguenti” dichiara lo Slai cobas, “ma i fatti smentiscono incontrovertibilmente le dichiarazioni aziendali: la Fiat ha smembrato uno dei due capannoni preposti al montaggio, dimezzando così la capacità produttiva della fabbrica (quello dell’ex carrozzeria dell’ Alfa 147) oggi dismesso nonché cannibalizzato dall’ente Manutenzione per ‘rastrellare’ i pezzi di ricambio utili alla riparazione delle catene del montaggio carrozzeria del capannone assemblaggio delle vetture Panda; inoltre, nello stesso reparto (ex capannone carrozzerie-montaggio Alfa 147) l’azienda prevede, tra altre attività l’ubicazione dello stoccaggio logistico del deposito materiali “camionati” per l’alimentazione delle catene di montaggio. E’ Fallita nel frattempo l’improbabile ubicazione in questo reparto del c.d. “Polo Plastica” (produzione di paraurti per Melfi) oggi spostata per l’appunto presso gli impianti della Sata di Melfi.

Questo ridimensionamento impiantistico presuppone un organico (di addetti al lavoro) di circa 2.000 unità e predetermina oltre 2.000 esuberi nelle unità produttive della Fiat di Pomigliano e Nola.

Lo Slai cobas fa appello a tutte le forze sindacali, sociali e politiche, alcune intervenute nell’assemblea odierna, a “costruire insieme” l’ASSEMBLEA OPERAIA” del prossimo 18 ottobre a Pomigliano.


12 settembre 2014

Slai cobas - coordinamento provinciale di Napoli

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