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L'angoscia dell'anguria

L'angoscia dell'anguria

(24 Luglio 2013) Enzo Apicella

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    L’Italia ce la farà?

    (16 Settembre 2014)

    itamarchionne

    Il pescecane Sergio Marchionne, miliardario amministratore delegato di Fiat-Chrysler, ha detto che l’Italia ce la farà. Ha poi aggiunto «Quando non lo so, non vedo le cose migliorare nel breve termine».
    Noi invece le vediamo peggiorare sia nel breve, sia nel lungo termine, finché il nostro paese sarà saccheggiato dai pescecani come lui (che dopo aver inghiottito miliardi di finanziamenti pubblici distruggono le fabbriche e nemmeno pagano le tasse) e dai governi reazionari, come quello di Renzi, che fanno i loro interessi e salvaguardano i loro scandalosi privilegi.
    La profonda crisi della società italiana ha delle responsabilità precise. E’ l’oligarchia finanziaria che ci sta portando alla rovina, sono i suoi governi.
    Il pugno di parassiti che domina il nostro paese non può farci uscire dalla crisi. Non solo perché è il principale responsabile del marciume e della decadenza della società, ma anche perché non ha alcun interesse allo sviluppo ed alla soluzione dei più importanti problemi sociali.
    I profittatori e gli speculatori alla Marchionne sopravvivono banchettando sulle macerie, perciò possono solo aggravare lo sfacelo in atto, scaricando il peso della crisi sui lavoratori e le giovani generazioni.
    La crisi dell’imperialismo italiano può essere risolta solo con l'azione indipendente della classe operaia e delle masse popolari. Nel teatrino parlamentare non vi è possibilità di soluzione, di estirpazione del cancro della proprietà privata capitalistica sui mezzi di produzione e di scambio. E il riformismo ormai è fuori gioco, appartiene al passato, perché non ne esistono più i presupposti economici. Può produrre solo controriforme.
    Un governo degli operai e degli altri lavoratori sfruttati, che non si inchini davanti al sacro profitto e ai dogmi neoliberisti, che sia deciso a difendere con decisione gli interessi dei lavoratori del braccio e della mente, della città e della campagna, sbaragliando l’oligarchia finanziaria, la borghesia, le forze reazionarie: ecco la sola forza capace di dare un avvenire di vera libertà per tutti coloro che lavorano.
    L’Italia ce la farà solo divenendo un paese socialista, ammirato e rispettato nel mondo. In tal modo offrirà il suo contributo al progresso dell’umanità.
    Quando questa verità essenziale sarà afferrata dalle masse lavoratrici, quando le masse sfruttate e oppresse comprenderanno la necessità di costruire organismi (Comitati operai e popolari, Consigli di fabbrica) per la difesa dei propri interessi e per abbattere il capitalismo, quando l’avanguardia del proletariato si costituirà in Partito politico rivoluzionario, per i pescecani
    come Marchionne e i saltimbanchi come Renzi sarà finita.

    16.9.2014 Piattaforma Comunista

    Piattaforma Comunista

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