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    LO SCONTRO RENZI-BARROSO SULLA LETTERA DELLA COMMISSIONE UE: DECODIFICHIAMO E NON FACCIAMO PRENDERE IN GIRO

    (23 Ottobre 2014)

    renzibarroso

    Di seguito troverete la cronaca della vicenda relativa alla lettera della commissione UE firmata dal presidente uscente Barroso e il governo italiano nel merito della legge di stabilità appena varata dal governo italiano.
    I mezzi di comunicazione di massa tendono a presentare questa situazione come quella di una posizione del governo italiano tendente ad allentare i vincoli europei per ottenere risultati sui temi dello sviluppo e della crescita considerati gli elementi fondamentali per realizzare risultati sul tema, ormai drammatico "allo stato puro" del lavoro.
    E' necessario chiarire alcuni punti per non rischiare di finire invischiati, nella nostra possibilità di giudizio, all'interno di un gigantesco equivoco.
    Prima di tutto deve essere notata la costante valenza propagandistica, con atteggiamenti di tipo esclusivamente personalistico, delle dichiarazioni ( e non delle azioni, che non ci sono mai) rilasciate dal presidente del consiglio e segretario del PD Renzi.
    In secondo luogo va ribadito con grande chiarezza che se scontro c'è è scontro all'interno dello stesso modello liberista che costringe le masse popolari ad un ulteriore passaggio di impoverimento generale. Un modello liberista che il governo italiano condisce in salsa populistica e demagogica (è stato detto : sulla base di un modello di tipo mussoliniano) come nel caso degli 80 euro da elargire ai bebè.
    L'unica linea esprimibile, in questo quadro, è quella dell'opposizione sociale e politica posti da quasivoglia quadro di eventuale compatibilità da questo quadro politico.
    Il nostro compito è chiamare alla lotta e organizzare politicamente tutte le forze disponibili a portare avanti questo tipo di opposizione.


    La lettera Ue: Italia devia da obiettivi. Lite Renzi-Barroso sulla pubblicazione. Premier: 2 mld? Li mettiamo domattina


    Roma, 23 ottobre 2014 - Dopo le precisazioni di ieri su bonus bebè e pensioni, il premier Renzi incontra le Regioni per fare il punto sui tagli richiesti nella Legge di stabilità e incassa il sostegno di Bankitalia sul rinvio di pareggio di bilancio. Intanto da Bruxelles arriva la lettera con cui la Commissione europea chiede all'Italia chiarimenti sulla legge di Stabilità, firmata in serata da Napolitano. Da parte sua, il numero uno di Confindustria Squinzi osserva che "quello che verrà fuori da Bruxelles non è così scontato".
    LA LETTERA UE - L'Italia ha deciso di intraprendere "una deviazione significativa" dal percorso di avvicinamento per l'obiettivo di bilancio a nel 2015, scrive la Commissione di Bruxelles nella lettera inviata al governo italiano in merito alla legge di stabilità. La Commissione ha inoltre sottolineato la necessità di venire a conoscenza di "come l'Italia potrebbe garantire il pieno rispetto dei suoi obblighi di politica finanziaria" per il 2015. Nella lettera i tecnici di Bruxelles chiedono all'Italia informazioni aggiuntive che chiariscano le ragioni e i presupposti in merito alla deviazione temporanea del percorso di raggiungimento dell'obiettivo di medio termine. "La Commissione - si legge nel testo della lettera - intede proseguire un dialogo costruttivo con l'Italia al fine di arrivare ad una finale valutazione". Sono cinque, Italia inclusa, i Paesi dell'area euro a cui la Commissione europea ha recapitato una lettera formale di richiesta di chiarimenti sui piani di bilancio 2015. Oltre alla Penisola sono Francia, Austria, Slovenia e Malta, secondo quanto riportano fonti vicine all'Ue. L'Italia è l'unico paese che abbia ufficializzato la questione rendendo pubblica la lettera.
    PDF: LEGGI IL TESTO DELLA LETTERA UE ALL'ITALIA
    LA PRIMA RISPOSTA - La prima risposta sul fronte del governo è arrivata dal sottosegretario per gli Affari Comunitari, Sandro Gozi. Da Parigi, Gozi ha gettato acqua sul fuoco, definendo gli interrogativi contenuti nella lettera del tutto "normali". "Noi - sottolinea - vogliamo raggiungere gli obiettivi ma attraverso un nuovo percorso. Di questo discutiamo con la Commissione e tra poco la Commissione riceverà la risposta dell'Italia".
    BARROSO IRRITATO - La notizia della pubblicazione della lettera sembra però essere stata accolta con irritazione dal presidente della Commissione Europea: Josè Manuel Barroso ha tenuto a precisare che è stata "una decisione unilaterale del governo italiano" e che la Commissione "non era favorevole". Insomma, in questa fase di "negoziati" la Commissione avrebbe preferito mantenere il riserbo. Ad ogni modo, ha aggiunto Barroso, il testo è stato redatto con il sostegno anche del presidente designato Jean Claude Juncker .
    Barroso, nella conferenza stampa al termine dell'incontro con le parti sociali a Bruxelles, ha lanciato dure critiche ad alcune ricostruzioni di stampa, non solo italiana, che negli ultimi giorni hanno circondato la questione. "La maggior parte delle notizie comparse sulle posizioni mie o della Commissione sono assolutamente false, surreali e non hanno nulla a che fare con la realtà, se non per sbaglio. Cose totalmente inventate - ha detto Barroso - e sono sorpreso che organi di stampa che considero seri possano fargli eco".
    LO SCOSTAMENTO - Ad ogni modo, la lettera di Bruxelles non è il cosiddetto "verdetto" sulla legge di stabilità che è invece atteso per fine mese ma si tratta di una richiesta di maggiori dettagli sui motivi dello scostamento dagli obiettivi sui conti pubblici che erano stati fissati nel 2015, all'indomani del varo della legge di stabilità. Nel provvedimento, infatti, viene prevista una correzione dello 0,1% di Pil per quanto riguarda il deficit strutturale facendo così slittare di due anni e cioè al 2017 il pareggio di bilancio. La decisione è stata presa proprio in considerazione del ciclo economico negativo che per l'Italia sembra protrarsi.
    RENZI AL CONTRATTACCO - "Sono stupito della reazione di Barroso. La lettera è stata anticipata dal Financial Times. Questo è il momento della trasparenza totale". Così il premier sulla letterapubblicata dal Mef. "Credo sia finito in questo palazzo il tempo delle lettere segrete". E aggiunge: "Pubblicheremo non solo la lettera" inviata dall'Ue, "ma tutti i dati economici di quanto si spende in questi palazzi, sarà molto divertente". "Rispetto al merito" del documento "non ci sono grandi problemi. Ci sono uno o due miliardi di differenza che possono essere trovati anche domattina", continua. "Il problema dei due miliardi che potrebbero, in teoria, essere necessari" non c'è, per l'Italia, "sarebbe un piccolo sforzo" in più. "Ai cittadini italiani dico che non c'è nulla da preoccuparsi", non sarà "una discussione sui decimali a bloccare il cambiamento". "Questa è una grande manovra per ridurre le tasse".
    IL PREMIER, I GOVERNATORI E I 4 MLD DI TAGLI - "Non c'è spazio per una mediazione, i miliardi sono quattro. Da qui due strade: o lo scontro o ci sono proposte alternative su cui si lavora in queste ore", ha esordito Renzi nell'aprire l'incontro con le Regioni nella Sala Verde di Palazzo Chigi. "Sui costi standard, se voi ci siete, io ci sono - continua Renzi - Noi interveniamo solo ex post se le cose non vanno. Se avete una risposta seria, rigorosa, noi ci siamo". E aggiunge: "Per me la strada è la trasparenza totale di tutte le spese online, dal governo alle Regioni".
    CHIAMPARINO - "La lettera e lo spirito del 'Lodo Chiamparino' è quello di rendere sostenibile la manovra evitando ricadute sia di tagli che aumenti della fiscalità. Rispettare i saldi non vuol dire che questi siano fatti solo di tagli", dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. "E' stato incontro simpatico nei toni che è sempre un aspetto non irrilevante della politica - continua il governatore del Piemonte - Alcuni scambi schietti di battute non hanno intaccato il clima e il rispetto politico. L'incontro è stato approfondito con una presenza impegnata del primo ministro, che ringrazio. Il punto di convergenza per ora è stato quello che Renzi ha definito il Lodo Chiamparino, ovvero una proposta che in una settimana punti a un lavoro congiunto per una manovra sostenibile".
    "Sono fiducioso perché quando ci si parla e, soprattutto, si lavora insieme, è sempre una buona premessa per trovare delle soluzioni. Il presidente del Consiglio ha ribadito che c'è un obiettivo comune di fare una manovra che dia risposte ai problemi, di rilanciare la crescita dell'economia e del lavoro. In questo ambito siamo tutti disponibili a fare le operazioni necessarie a recuperare le risorse".

    Redazione Perchè La Sinistra

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