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Monti Bildelberg

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(4 Maggio 2012) Enzo Apicella
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    Pollice verso dei neroniani per Cipputi

    (25 Ottobre 2014)

    I pennivendoli più famosi dell'enorme macchina giornalistica italiana (credo che al mondo non ci sia paese che abbia tante testate giornalistiche quante ne abbiamo in Italia la qual cosa non è affatto segno di buona salute della libertà quanto di patologia del sistema informativo) si sono scatenati in una danza di guerra attorno a Cipputi di cui vogliono anche lo scalpo al più presto. Cipputi viene identificato con la manifestazione che la CGIL terrà oggi e che non è gradita nè a Renzi ed alla cordata che lo sostiene al governo e che trae vantaggi da lui. Cipputi è già stato sconfitto diverse volte nel corso degli ultimi anni. Le sconfitte più clamorose sono state tre: la legge Biagi, la legge Fornero e la Job Act. Ha perduto diritti fondamentali conquistati nel corso di oltre un secolo di lotte. Con la Job Act perde la cosa più importante. Il lavoro non è più un diritto ma una concessione di chi lo elargisce.
    Le idee di coloro che sostengono l'art.18 ed un regime di garanzie normative per i lavoratori vengono considerate ottocentesche ed obsolete. C'è una sorta di ubriacatura degli scribacchini pennivendoli al servizio della peggiore Confindustria e del più meschino ceto industriale esistente in Europa. Un ceto in grande parte parassitario che reclama per se tutto e niente per gli altri. Essere contro l'art.18 è considerato "moderno" "modernissimo". Essere per il contratto normale è obsoleto : ora c'è il contratto a garanzie crescenti, il marchingegno velenoso e pericoloso di ricatto che fa dal lavoratore un ostaggio che deve superare prove che durano tutta la vita per guadagnarsi il diritto a cose che la civiltà del welfare ha considerato elementari come le ferie o lo scatto biennale. Lo scatto diventa un obiettivo che il lavoratore del contratto a tutele crescenti deve conquistare nei modi e con i contenuti dettati dal suo datore di lavoro e Dio. Questo contratto a tutele crescenti pare che piaccia anche alla Camusso ed è frutto da menti malate di odio profondo verso Cipputi. Un odio tanto immotivato da somigliare a quello dei nazisti verso gli ebrei. C'è una scuola di giuslavoristi in Italia figlia di Marco Biagi che odia i lavoratori e li considera appunto come i tedeschi nazisti consideravano gli ebrei.
    I pennivendoli ci presentano quindi due eventi: la Leopolda in cui un leader modernissimo ci guida in una lotta mortale contro la Unione Europea e per fare una Italia nuova. In effetti non ha il coraggio di fare una vera battaglia politica ed attacca la "burocrazia" Come se l'Europa fosse fatta di funzionari pignoli che rendono difficile la vita agli Stati membri. Demagogia furbastra!!! A fronte di questo miracolo di rottamatore del vecchio ci presentano una Piazza San Giovanni di gente uscita dal paleolitico che non capisce quanto il mondo sia cambiato e che volente o nolente si deve adeguare, deve sottostare alle leggi inesorabili del mercato.
    Purtroppo la Piazza San Giovanni nonostante il desiderio di milioni di persone si è fatta da sola molto male. La CGIL della Camusso non ha niente a che dividere con la CGIL di Di Vittorio di Santi di Foa e sta guidando la sua gente verso una moderata sconfitta e cioè verso qualche correzione marginale della Job Act. Ha ceduto sul contratto-capestro-ricatto ideato da Ichino e proposto dal governo, ha offerto i soldi del TFR e si limita ad elemosinare una qualche limatura della Camera di un testo già approvato dal Senato. La sconfitta che la CGIL ha permesso si infliggesse a Cipputi è la peggiore: è una sconfitta strategica.
    La forza che oggi sprigiona Cipputi spara a salve. Cannonate che non colpiranno Palazzo Chigi e che faranno gongolare di gioia Squinzi il peggiore Presidente che la Confindustria abbia mai avuto. Un tizio che come la Marcegaglia che considerava i lavoratori "fannulloni" ostenta uno schifato disprezzo per Cipputi.
    Ma, nonostante gli autogol e la deriva liberista della direzione della CGIL, penso che il sindacato di classe che abbiamo visto ieri nelle piazze avrà la prevalenza sul sindacato fatto da una burocrazia obbediente soltanto al PD

    Pietro Ancona

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