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La camicia bianca

(27 Ottobre 2014)

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Ieri Matteo Renzi è uscito al naturale e si è mostrato per quello che è: un livoroso ignorante pieno di odio per i lavoratori e per la civiltà del lavoro. Con gli occhi di fuori e gesticolando come un pazzo, in maniche di camicia bianca (si è creato anche lui la sua camicia dopo quella nera di Mussolini, bruna di Hitler e verde di Bossi), ha gridato: "il posto fisso non esiste più!! Spiegazione: perchè il mondo è cambiato.
Non sa o non può poi spiegare perchè il cambiamento del mondo elimini il posto fisso Mah! Naturalmente non ha spiegato in che cosa e come è cambiato il mondo.
Ha anche attaccato con la bava alla bocca la vecchia guardia del PD e cioè tutto il PD che non si riconosce in lui. In effetti non attacca solo Bersani, Rosi Bindi, D'Alema e gli altri ma tutta la politica italiana rispetto la quale vuole una frattura qualcosa che sia molto di più della discontinuità, una rifondazione basata sul totalitarismo del suo partito nazionale.
E' molto triste constatare come un partito che viene da tanto lontano abbia potuto generare un simile mostriciattolo arrogante e pericoloso. Il PCI è stato il bastione di difesa delle libertà fondamentali degli italiani a cominciare dalla libertà nel posto di lavoro che oggi Renzi nega strillando. La stessa DC dalla quale proviene Matteo Renzi non era livorosa verso i lavoratori anche se questi votavano tutti comunista. Al massimo era interclassista ed aveva dentro di se una robusta corrente di sinistra rappresentata da Donat Cattin.
La scelta di Renzi di collocarsi alla estrema destra del fronte padronale imbarazza anche una parte della imprenditoria italiana che non si è mai comportata con odio ed ingiustamente contro i lavoratori ma spesso ne ha valorizzato l'apporto recato allo sviluppo delle imprese ed alla loro prosperità. Gli imprenditori italiani non sono soltanto Marchionne, Marcegaglia e Squinzi ma sono stati anche Olivetti e tantissimi altri che hanno costituito la cultura del made in Italy.
Lo strappo di Renzi di ieri sta provocando uno smottamento a destra della Confindustria in cui i Falchi rappresentati nel governo da Guidi e da Poletti sono fortemente incoraggiati e supportati dal partito italiano che si atteggia oramai a partito unico.
Renzi spinge a destra il Paese. Questo è l'imput che ha ricevuto dal suo ventriloquo Davide Serra che è venuto ieri alla Leopolda per negare il diritto di sciopero ed ingiuriare la CGIL con infamie deliranti come la causa della perdita dei diritti dei precario.
Non so se questa radicalizzazione a destra di Renzi sia frutto di calcolo razionale o reazione al successo di Piazza san Giovanni ed ad incazzatura per la bocciatura della BCE del MPS che dovrà procurarsi entro nove mesi due miliardi e rotti di euro se vuole restare aperto. Nonostante gli aiuti che il governo ha generosamente elargito alla Banca di Siena (più di cinque miliardi di euro) e nonostante il soffocamento degli scandali la BCE ne ha messo a nudo la grande fragilità-.
Può darsi che l'attacco BCE a MPS sia tra le cause della violenza renziana verso una parte della società italiana. Una cosa è certa: la debolezza del MPS rende ricattabile a Bruxelles il nostro giovanotto.
Oggi Renzi si incontra con i sindacati. Si avvarrà di Cisl ed Uil per isolare la CGIL e malmenarla seppure oralmente.Ma non è detto che la ciambella gli riesca con il buco.

Pietro Ancona

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