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Requerdo de Madrid

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(20 Agosto 2011) Enzo Apicella
La polizia spagnola carica le manifestazioni contro la visita del Papa a Madrid

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    CARICHE DELLA POLIZIA, REGIME, OPPOSIZIONE, ALTERNATIVA: 10 PUNTI DI ANALISI DA SOTTOPORRE ALLA DISCUSSIONE

    (30 Ottobre 2014)

    1) Nonostante la ridda di dichiarazioni, smentite, ordini, contrordini, inchieste, analisi le cariche della polizia di ieri con bersaglio gli operai della Terni hanno segnato un punto insieme di sintesi e di svolta nella tormentata vicenda politica italiana di questi ultimi anni. Partendo da punto di estrema sintesi possiamo affermare che ci troviamo, infatti, tenuto conto del quadro europeo e internazionale all’evidenziarsi di una nuova qualità del “caso italiano” fatto di miseria e disperazione. I dati resi pubblici dallo SVIMEZ sulla situazione del Mezzogiorno evidenziano con grandissima chiarezza il dato di un Paese allo sbando, con seri rischi di tenuta sociale. E’ questo il frutto delle politiche di questi ultimi vent’anni (senza voler risalire più indietro nel tempo, anche se sarebbe il caso) imperniate sulle privatizzazioni, sulla precarietà del lavoro, sull’intensificazione dello sfruttamento, sull’abbattimento dello stato sociale;
    2) Politiche portate avanti, beninteso da centrodestra e centrosinistra, con governi nei quali hanno seduto tutti; dai fascisti di Ordine Nuovo alla sinistra estrema di Democrazia Proletaria, con un brillante intreccio di complicità/subalternità da parte dei sindacati confederali e degli altri corpi intermedi;
    3) In questo quadro tragico ha fatto particolarmente spicco l’operazione Unione Europea condotta dai “padri della patria” Prodi (già protagonista della privatizzazione della siderurgia ai tempi dell’IRI) e Ciampi ben avallati dal centrodestra guidato da Silvio Berlusconi;
    4) Su questa situazione si è innestato un fenomeno politico molto pericoloso, quello del populismo personalistico: fenomeno dal quale è generata la trasformazione del PD (dopo che altri soggetti avevano tracciato la strada da Forza Italia al Movimento 5 Stelle) attraverso le primarie e una maldigerita “vocazione maggioritaria” (figlia diretta dello sciagurato “sblocco del sistema politico” sulla base del quale si sciolse il PCI);
    5) Il “populismo personalistico” ha prodotto il peggiore dei mostri possibili. Attraverso lo schermo delle riforme istituzionali mascherate da lotta agli sprechi si è costruito un meccanismo di formazione di un regime autoritario che, sfruttando il vuoto politico, si è insediato e ieri, dopo tante parole, ha fornito la sua prima prova sul campo;
    6) Questo regime autoritario che sta lavorando a smantellare tutti i presidi democratici presenti nel Paese compresi gli Enti Locali mentre nel frattempo il sistema ha costruito la degenerazione delle Regioni, oggi vero e proprio “buco nero” della situazione italiana, necessita urgentemente di un’opposizione sociale e politica;
    7) Non esiste, in questo momento (a differenza di Luglio’60 quando si poneva la prospettiva del centro sinistra e i tragici fatti di quel mese sfociarono nel governo, quello sì riformista, delle “convergenze parallele”) alcuna possibilità di alternativa. Non ci sono margini per ripensare ad alleanze “democratiche” o di ritorno al centrosinistra. Chi pensa, come purtroppo molti pensano, a ipotesi di questo genere sono fuori strada e sbagliano l’analisi;
    8) L’opposizione necessita di un soggetto politico che faccia, insieme, sintesi e proposta sviluppando un intenso processo di aggregazione e partecipazione politica nel Paese con una forte proiezione a livello europeo e internazionale. In questo momento non esiste embrione di questo soggetto, né tantomeno potrà rappresentarlo la lista Tsipras lacerata al suo interno dalla presenza di SeL (che su questo tema ha già subito una scissione) e debolissima sul piano della proposta al riguardo dell’Unione Europea avendo sposato la tesi della riformabilità e non della rottura. Gli altri soggetti compresi quelli in via di formazione o che tentano di formarsi portano in sé la sindrome della sconfitta e la paura della politica, retaggi mortali di questo disastroso ventennio che minaccia di sfociare in un ventennio ancor più pericoloso;
    9) Il soggetto va costruito sottolineando con grande forza il tema dell’autonomia politica e organizzativa in forme inedite di aggregazione sulle quali, come sull’insieme dei temi fin qui esposti sicuramente in forma troppo schematica e incompleta, andrebbe comunque aperta una discussione a tutto campo;
    10) Siamo in forte ritardo, attanagliati da personalismi e conservatorismi da piccolo gruppo ,oltre che da tante idee sbagliate nate dalla subalternità culturale al modello dell’avversario che ha prodotto in questi anni un formidabile processo di rivoluzione passiva e un mutamento molto importante sul piano del rapporto tra struttura e sovrastruttura. Per fare un esempio, il più importante: abbiamo completamente smarrito i concetti di internazionalismo e di lotta di classe.

    Franco Astengo

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