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T-DoR 2014 - IL CORAGGIO DI ESSERE TRANS.

Giovedi 20 Novembre 2014 - Giornata Mondiale della Lotta Contro la TransFobia

(18 Novembre 2014)

ilcoraggiodiesseretrans

Venerdi 21 Novembre, il Circolo Pink inaugura la sua nuova sede in Via Cantarale 63C in Veronetta vicini al Teatro Camploy, aperitivo ore 19.30, con inaugurazione mostra fotografica sull'Identita' Trans dal titolo "Liberta' di identita'"


Occuparsi di omosessualità e di transessualità è sempre più di moda, non passa giorno ormai che non esca un articolo, una presa di posizione, una manifestazione sul tema, anche se spesso sono manifestazioni di ostilità. L’atteggiamento è comunque sempre negativo, non c’è alcuna ricerca di un confronto paritario e nessuna curiosità, la comprensione sarebbe già oltre, rispetto alle difficoltà che le persone omosessuali e transessuali devono superare per affermare una “scelta” di vita che scelta non è. Essere gay, lesbica o trans non lo si sceglie, lo si è e basta, l’unica possibilità è vivere al meglio la propria vita.

Tutte le pratiche riparative, in Italia è diventato molto famoso Luca Di Tolve, basano la loro teoria sulla convinzione che dall’omo/transessualità si può guarire perché è una malattia o una scelta da cui si può tornare indietro. Non è vero.

Chi dice di esserci riuscit* mente a se stes* e agli altri, prima di tutto perché l’orientamento sessuale, e tantomeno l’identità di genere, non sono malattie. “Guarire” non è possibile ma fare molti danni sì, soprattutto su persone fragili che magari vivono in contesti sociali e di vita molto precari. Conosciamo infinite storie di genitori che portano i loro figli da terapeuti senza nessuno scrupolo o con idee integraliste, che li influenzano fino al punto di introiettare in loro l’idea di essere sbagliati e malati. “Guarire” significa innanzitutto convincersi che essere gay, lesbica e trans è “sbagliato”.

Il mondo che spesso noi GLBT ci troviamo ad affrontare è pieno di difficoltà di ogni genere, ma le persone transessuali devono affrontare un percorso lungo e spesso doloroso. Per transitare da un genere all’altro hanno bisogno dell’assenso di una schiera infinita di medici, la legge italiana, un tempo all’avanguardia, li obbliga a un iter non solo molto umiliante ma senza alcuna possibilità di autodeterminazione. C’è sempre bisogno della firma di qualcuno per poter andare avanti e arrivare alla fine del percorso, molte e molti non ce la fanno.

C’è poi un altro fattore che contribuisce in maniera molto forte a far sì che vengano percepit* come “mostri” da curare o peggio ancora da massacrare con violenze varie, non solo fisiche. Il non accesso al lavoro ad esempio, se sei una trans MtF (da uomo a donna) molto spesso il lavoro non lo trovi, allora c’è solo la “scelta” della strada e in strada sei alla mercè di violenze di ogni tipo. Ricordiamo solo l’ultimo episodio successo mesi fa in zona industriale a Verona, quei ragazzi della provincia che per divertimento sparano alle trans che battono in strada. Perché l’hanno fatto?

Per divertimento e derisione o, peggio, per odio? Un odio fomentato spesso da politiche razziste e prese di posizione dei nostri amministratori. Tutto l’odio e il disprezzo messi in campo dal consigliere Alberto Zelger (lista Tosi) contribuiscono ad aumentare questo clima di avversione non solo contro omosessuali e transessuali ma contro tutte le diversità.

Ci siamo chieste e chiesti quanto coraggio ci voglia per essere trans. Una domanda che per noi non ha ancora una riposta completa, è sempre una sfida contro la vita e la società, solo chi la vive ci potrà restituire la profondità di tale coraggio.

Giovedi 20 novembre saranno ricordate tutte le persone trans vittime di violenze, ma una giornata sola all’anno non serve se non cambia la percezione e quindi la cultura rispetto alle diversità.

Per gli immigrati e i rom ci sono i razzisti della Lega e i neonazisti di Forza Nuova, per le persone gay e trans ci sono gli integralisti cattolici, le sentinelle in piedi e compiacenti posizioni anche istituzionali. Atteggiamenti, tutti, che istigano all’odio e alla violenza, manifestazioni di “pensiero” che non hanno alcun senso, né politico né tantomeno umano e che la società cosiddetta civile dovrebbe respingere senza se e senza ma.

Come noi continueremo a fare.

Il Circolo Pink di Verona inaugura la nuova sede e inizia un nuovo percorso a Verona. Dopo 17 anni passati nella storica sede di Via Scrimiari
ci siamo trasferiti, con non poche fatiche, in Via Cantarane 63 C
.


Venerdi 21 Novembre, il giorno successivo al T-Dor, Giornata Mondiale della Lotta Contro la Transfobia, inauguriamo con un aperitivo la nuova sede. L'appuntamento è per le 19.30.

Durante la serata verrà presentata e inaugurata
la mostra fotografica
“LIBERTA’ DI IDENTITA’”
Mostra fotografica sull’identità trans.

Le immagini sono di Valentina Ruzza, vincitrice per il 2014 del concorso fotografico “La donna e le sue forme”, organizzato dal Comune di Villadose (RO)

Circolo Pink
gay, lesbiche, bisex, trans, etero Verona

Fonte

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