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Italicum, fogna della democrazia borghese

(24 Gennaio 2015)

italicumfogna

Il Senato ha compiuto un altro passo avanti verso l’approvazione dell’Italicum, la legge elettorale scaturita dall’osceno accordo fra Renzi e Berlusconi. Il voto bipartisan al “lodo Esposito” rifonda sotto le spoglie del “partito della nazione” la vecchia DC e muta di fatto la maggioranza politica di un governo, quello di Renzi, che nessuno ha votato.
In nome di questo scellerato progetto, che si tradurrà nell’elezione di un altro reazionario al Quirinale, il delinquente Berlusconi ha dato ossigeno al suo degno compare Renzi, in difficoltà dentro un PD sempre più spaccato.
Dal canto suo, Berlusconi torna ad essere politicamente determinante e incassa la piena rilegittimazione come “padre” della nuova Repubblica presidenziale e autoritaria.
La nuova legge elettorale darebbe infatti vita ad un inedito ordinamento politico, trasformando radicalmente la forma dello Stato e della democrazia costituzionale borghese.
L'Italicum è anticostituzionale come il Porcellum. Prevede 100 collegi elettorali con relativi capi lista bloccati, per dare vita a un Parlamento composto di nominati. Stabilisce un abnorme premio di maggioranza per la lista vincente, che combinato con lo sbarramento d'accesso, distorce profondamente la volontà popolare.
Come denunciamo da tempo, il precedente storico dell’Italicum è la Legge Acerbo che, attribuendo un enorme premio di maggioranza alla lista che avesse ottenuto un voto in più di tutte le altre, determinò la formazione del listone con cui Mussolini liquidò i piccoli partiti e fece eleggere alla Camera 355 deputati (più altri) da lui direttamente nominati.
La borghesia sente oggi la stessa necessità di allora: concentrare il suo potere nelle mani dell’ “uomo della provvidenza”, sbarazzarsi del bicameralismo perfetto per approvare rapidamente le misure antioperaie e antipopolari richieste dal grande capitale, disorganizzare il movimento operaio e sindacale.
L’Italicum dimostra che la corrotta classe dominante non è più in grado di governare con i vecchi metodi della democrazia borghese e deve perciò ricorrere a metodi autoritari, antidemocratici e repressivi, sopprimendo una a una le libertà e i diritti democratici conquistati dalle masse lavoratrici. Dimostra anche a quale livello di degenerazione sono arrivati i liberal-riformisti del PD, che ormai rinnegano apertamente la stessa Costituzione e si pongono al servizio esclusivo dei monopoli.
Basta con le false illusioni e gli attendismi. Opponiamoci in massa e manifestiamo e in ogni occasione contro la trasformazione reazionaria dello Stato, i piani antidemocratici e le misure antipopolari del capitalismo, contro i capi reazionari, liberal-rifomisti e socialdemocratici che li sostengono!
Realizziamo una vasta coalizione popolare, imperniata sulla classe operaia, in cui convergano tutte le forze che resistono e lottano contro la reazione politica, il neoliberismo, la politica di austerità e di guerra, per spezzare l’arbitrario potere dei capitalisti, dei ricchi, dei parassiti e realizzare decisivi cambiamenti sociali ed economici.
Per avanzare su questa strada è indispensabile l’unità dei sinceri comunisti e dei migliori elementi della classe operaia in un solo partito indipendente e rivoluzionario del proletariato!
24 gennaio 2015

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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