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Tornate nelle fogne!

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(25 Aprile 2011) Enzo Apicella

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Per l’autodifesa proletaria. Chiudere tutti i covi fascisti.

Il PCL è al fianco di Emilio e del Csa Dordoni

(26 Gennaio 2015)

perlautodifesaproletaria

La giornata del 24 gennaio, è stato un momento militante, forte, accorato. Nessun spezzone ieri si è sfilacciato e quello de Pcl, è rimasto compatto e vigile. Il corteo a Cremona, ha dato le risposte che doveva dare in seno al disgusto e alla rabbia per ogni forma di fascismo. Coerente e determinato nelle motivazioni profonde che avevano fatto sì che questo rispondesse presente alla tipica aggressione squadrista, perpetrata contro un compagno. Non abbiamo in mente altre giuste reazioni verso picchiatori di estrema destra.

I fatti sono chiari, così evidenti, al punto che Emilio, è ancora in ospedale e in condizioni critiche. Però, la consueta vulgata, vuole e non si è fatta attendere in dichiarazioni infamanti. Si era ancora in piena manifestazione, quando i pompieri di Sel, si sono premurati di chiedere alle forze dell’ordine di identificare i centocinquanta “violenti” che con in azioni squalificanti, a proprio avviso, avrebbero inficiato le istanze di protesta e indignazione. Ieri è stata una giornata di collera e dolore profondo, la partenza del corteo, si è avuta per le 15.30 e tutta Cremona ha riecheggiato degli slogan che chiedevano e urlavano il diritto al lavoro, alla casa, al reddito, parole d’ordine forti che ruggivano, puntualizzando, il disgusto per la rappresaglia fascista. Una volta giunti a via Mantova, si è imboccata via Trento e Trieste verso la sede di Casa Pound.

Qui, davanti alla sede, le tensioni si sono intensificate. Sulla serranda calata, vi era affisso un “Vendesi” (ancora non è chiaro se sia stato un escamotage vile di tali personaggi) e pur tuttavia, la polizia si era schierata in forze, ovviamente a difesa dei cani dei padroni.

Il Pcl, era una delle forze politiche, ieri in piazza che non ha arretrato e che coordinandosi con i compagni del Csa Dordoni, è arrivata fine alla fine del corteo. E’ stato un sabato di antifascismo militante, che non ha visto il dispiegamento dei “buoni” manifestanti pacifici con le bandiere di Tsipras e i fiori da una parte e i “cattivi” incappucciati e di nero abbigliati, dall’altra ma la presenza di almeno cinquemila antifascisti, decisi a voler chiudere definitivamente la sede di Casapound. Pertanto, non possiamo che considerare vergognosi i comunicati stampa usciti oggi e firmati dalla Cgil, dall’Anpi e dall’Arci.

Mentre un uomo è ancora tra la vita e la morte, si è preferito, piuttosto che condannare gli autori di un tale codardo e criminale gesto, stigmatizzare le numerose anime antifasciste e le realtà che hanno partecipato e testimoniato solidarietà ad Emilio, prendendo per buone le false notizie uscite sulla stampa, senza accennare minimamente alla sacrosanta ragione per cui, si è assaltata la sede della peggiore feccia fascista. E questo è il motivo per cui vogliamo ancora ribadire le parole d’ordine che abbiamo portato al corteo di ieri:

Per l’autodifesa proletaria
Chiudere tutti i covi fascisti
Al fianco di Emilio e del Csa Dordoni


25 gennaio 2015

PCL Sezione provinciale di Firenze

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