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Indignados

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(16 Ottobre 2011) Enzo Apicella
15 ottobre 2011. 900 manifestazioni in 80 paesi

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A fianco dei combattenti dell'intifadah, per i diritti del popolo palestinese

Ordine del giorno presentato (non approvato) al congresso provinciale di rifondazione comunista di Padova

(23 Marzo 2002)

Il sangue di centinaia di vittime innocenti (donne, bambini e adolescenti), che in questi mesi ha ricoperto i territori occupati ed Israele, rende l'obbiettivo del cessate il fuoco e della pace una necessità immediata e prioritaria per l'opinione pubblica democratica di tutto il mondo. Ma questa pace non deve comportare un prezzo troppo alto per essere raggiunta, non può essere una pace per seppellire i diritti del popolo palestinese in Palestina, in Israele o nei campi profughi del Libano e degli altri paesi arabi.

La seconda intifadah ha ripreso la lotta di liberazione del popolo palestinese dopo dieci anni di un processo di pace bloccato, sottoposto ai ricatti ed ai mercanteggiamenti del governo israeliano, degli interessi statunitensi, della borghesia affaristica palestinese coperta e protetta dal denaro europeo.
In questo decennio i governi israeliani, di centrodestra e di centrosinistra, hanno ostinatamente non riconosciuto il diritto ad uno Stato palestinese unitario, al ritorno dei profughi, al controllo delle risorse economiche, al libero utilizzo delle vie di comunicazione. Il governo di unità nazionale Sharon-Peres ha chiuso il cerchio, riproponendo una politica di disgregazione della popolazione palestinese e tentando una soluzione finale del problema, come negli anni 50 teorizzava il segretario di stato Allen Dulles e negli anni 80 provava a realizzare lo stesso Sharon in Libano. Il "piano di pace" aperto con il Nuovo Ordine Mondiale degli Stati Uniti, attraverso l'intervento militare del 1991, si prepara ad essere chiuso con i preparativi della guerra in Irak per il 2002.
In questi anni l'Anp ha spesso mostrato il volto di un regime, più che quello di un movimento di liberazione nazionale. Il fiume di denaro europeo che ha pagato il processo di pace è stato utilizzato per finanziare politiche clientelari, interessi privati di funzionari dell'amministrazione palestinese ed una nuova borghesia affaristica sempre più legata a relazioni economiche stabili con Israele. Gli anni dell'Anp sono stati segnati dalla repressione verso i sindacalisti, attivisti per i diritti umani, esponenti politici critici e comitati di base.

La seconda intifadah è segnata da una larga ripresa di partecipazione e di organizzazione dal basso dei lavoratori e della popolazione palestinese, dal rifiuto di un processo di pace che non ha riconosciuto la loro possibilità a vivere liberi, dalla lotta contro l'occupazione israeliana e per la democratizzazione dello stato palestinese. Il successo di questo movimento, la sua resistenza e la sua capacità di imporre un nuovo equilibrio ad Israele, è una condizione indispensabile affinchè il conflitto in corso non si chiuda con una nuova stabilità internazionale, segnata dagli interessi delle grandi potenze e dai loro referenti locali, siano essi israeliani od palestinesi.

In questo senso la manifestazione nazionale del 9 marzo, convocata dal Forum Palestina a sostegno della seconda intifadah, per i diritti del popolo palestinese e per la liberazione del segretario generale dell'Fplp, ha rappresentato un momento significativo per la crescita di un movimento di solidarietà ai popoli oppressi nel nostro paese ed un messaggio importante per le forze democratiche, popolari e di classe della lotta palestinese.

Il V° congresso provinciale del PRC, riprendendo il testimone lanciato a Roma dalla decine di migliaia di partecipanti a quell'appuntamento, invita i propri compagni e tutti i circoli della federazione a proseguire l'iniziativa a sostegno del movimento palestinese, aderendo al Forum Palestina e organizzando nelle prossime settimane assemblee ed incontri sul territorio della provincia di Padova.

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