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Fumo di fumo

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    PER EMILIO LUSSU, NELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE

    (4 Marzo 2015)

    emiliolussu

    Ricorre il 5 marzo l'anniversario della morte di Emilio Lussu (Armungia, 4 dicembre 1890 - Roma, 5 marzo 1975).
    Lo ricordiamo riproponendo una nostra commemorazione di alcuni anni fa.
    *
    Molte cose abbiamo appreso da Emilio Lussu.
    Che la guerra è sempre un orrore, è sempre un atroce delitto dei ricchi contro i poveri, è sempre e solo ingiustizia e violenza e follia, è sempre un crimine contro l'umanità: e quindi alla guerra tu devi opporti.
    Che il fascismo è un male assoluto che offende, umilia, disumanizza le persone; è un male che annichilisce la dignità umana, la convivenza, la civiltà; è l'orrore che sempre e solo reca persecuzioni e stragi, miseria e sofferenza, iniquità e morte: e quindi al fascismo tu devi resistere sempre.
    Che tutti gli esseri umani hanno ugualmente diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà; che tutti sono uniti dal dovere della responsabilità, della solidarietà, della condivisione; che tutti ed ognuno sono valore infinito e l'umanità si incarna ed esiste soltanto in ciascuno di essi e pertanto ogni essere umano è legato ad ogni altro essere umano da un dovere di fedeltà e di amore, di rispetto e di conforto, di fraternità: e quindi tu sempre devi adeguare il tuo agire alla massima aurea di considerare e trattare le altre persone come vorresti essere considerato e trattato tu, alla massima aurea di difendere ed aiutare le altre persone come la tua stessa persona, alla massima aurea di riconoscere che una è l'umanità e proprio tu devi lottare perché non sia oppressa, violata, annientata.
    Che nessun essere umano è veramente libero finché vi sono degli esseri umani oppressi dalla violenza, dall'ingiustizia, dalla miseria; che nessun essere umano può essere felice finché vi sono degli esseri umani oppressi dalla violenza, dall'ingiustizia, dalla miseria; che nessun essere umano può trovare quiete finché vi sono degli esseri umani oppressi dalla violenza, dall'ingiustizia, dalla miseria; e quindi tu lotta e lotta e lotta per liberare l'umanità dalla violenza, dall'ingiustizia, dalla miseria.
    Emilio Lussu è stato e resta uno dei grandi testimoni, maestri e compagni della lotta per difendere e promuovere la vita, la dignità e i diritti di ogni essere umano.
    La memoria, la meditazione e l'assunzione di tutta la sua riflessione ed azione e speranza convoca alla scelta della nonviolenza: poiché la nonviolenza è la necessaria teoria e prassi concreta e coerente della solidarietà e della liberazione dell'umanità.
    Vi è una sola umanità. La nonviolenza e' in cammino.
    *
    Una breve notizia su Emilio Lussu
    Emilio Lussu, nato ad Armungia (Cagliari) il 4 dicembre 1890, fu ufficiale della Brigata Sassari nella guerra 1915-18 e più volte decorato al valor militare. Fondatore nel 1919 del Partito sardo d'Azione, deputato nel 1921 e nel 1924 prese parte alla secessione aventiniana. Perseguitato dal fascismo e deportato, evase da Lipari con Carlo Rosselli e Fausto Nitti, con i quali a Parigi fu tra i fondatori di "Giustizia e Libertà". Dirigente della Resistenza, ministro nel governo Parri e nel primo governo De Gasperi, senatore per varie legislature. Morì a Roma il 5 marzo del 1975. Tra le opere di Emilio Lussu: segnaliamo particolarmente Marcia su Roma e dintorni (1932), e Un anno sull'Altipiano (1938), editi dapprima in esilio a Parigi, ed in Italia solo dopo la Liberazione da Einaudi. Tra le opere su Emilio Lussu: Giuseppe Fiori, Il cavaliere dei Rossomori, Einaudi, Torino 1985.
    *
    Nel ricordo di Emilio Lussu proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
    Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà.
    Oppresse e oppressi di tutto il mondo, unitevi nella lotta per la liberazione comune.
    Solo la nonviolenza può salvare l'umanità.


    Viterbo, 4 marzo 2015

    Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

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