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USB PI CRESCE NEL COMPARTO RICERCA

(10 Marzo 2015)

ricercausb

Come in ogni competizione elettorale anche nelle RSU tutti i partecipanti hanno vinto. CGIL ha vinto. CISL ha vinto. E la Uil? Ha vinto anche la UIL.
Qual è la realtà. Senza pretendere di essere coloro che detengono la verità, dai primi dati in nostro possesso ci sembra che complessivamente ci si a un arretramento del sindacalismo complice.
Particolarmente significativo politicamente se raffrontato con l’inequivocabile definitiva affermazione di USB PI che con il 10% dei consensi si consolida quale unica alternativa sindacale anche nel comparto ricerca.
La percentuale di consensi, se si analizza il dato parziale degli enti dove è presente USB PI (in circa un terzo del comparto), è del 25,6% il che significa che dove i lavoratori hanno la possibilità di scegliere USB diventa opzione maggioritaria. In questi enti appaiono chiari alcuni dati:
1) Crescita pressoché generale di USB, con esplosione negli enti in cui appare per la prima volta, e crescita e consolidamento in tutti gli altri.
2) Per USB PI c’è il raddoppio degli eletti e un aumento vicino al raddoppio dei voti raccolti (con un elettorato finalmente più ampio e comprendente i TD).
3) USBPI diviene il secondo sindacato a soli 2,62 punti percentuale dalla CGIL
4) Arretramento evidente, in alcuni enti pesanti dei sindacati confederali che complessivamente scendono sotto il 65%.
5) USB PI è primo sindacato in 2 enti importanti per numero e peso specifico (ISS e ISFOL) e rimane sopra al 10% in tutte le sedi in cui si è presentato.
Particolarmente significativo il fatto che negli enti in difficoltà come ISFOL e ISS venga premiata la capacità di USB di opporsi ai processi di smantellamento a fronte della politica di “riduzione del danno” praticata dal sindacalismo collaborazionista.
Anche in funzione di ciò per USB sarà semplice il dopo elezioni perché continueremo a fare quello che abbiamo fatto prima e dopo le elezioni. Mentre sarà un problema per i confederali, dopo le promesse elettorali, riprendere il filo in una situazione in cui si sono svenduti la ‘res publica’ e la ricerca, con essa.
Infine, ultimo dato utile all’analisi del voto è come l’astensionismo di protesta di alcune organizzazioni si sia tradotto in stampella per CGIL CISL e UIL, mentre la crescita di USB PI risulta indipendente da questo dato. Un bel modo di concludere esperienze storicamente importanti.
E adesso pancia a terra, c’è tanto lavoro da fare per continuare a difenderci e a difendere il nostro settore.

USB Pubblico Impiego - Ricerca

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