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Il nuovo che torna

Il nuovo che torna

(30 Agosto 2010) Enzo Apicella
Il segretario del PD Bersani propone un "nuovo Ulivo".

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Le contraddizioni del Pd sandonatese alla vigilia del 25 aprile

(15 Aprile 2015)

I media mainstream ci raccontano di un’Italia che cresce, in uscita dalla crisi grazie soprattutto alle riforme di un governo bipolare e strabico, mai veramente eletto, guidato da Renzi e votate da tutto il Pd, che osa furbescamente definirsi partito di sinistra. E' strana questa "crescita" che si consolida contemporaneamente all'impoverimento del sistema industriale; è indiscutibile che gli stati che "crescono"hanno un'economia industriale che funziona sostenuta da altrettanta manodopera operaia. Il capitalismo "moderno" sempre più selvaggio, sta spostando i centri industriali dove è più conveniente produrre, delocalizza dove trova braccia a buon mercato ovvero nelle nuove colonie! L’eccezione tedesca però, ci insegna come si possa continuare a sviluppare la propria vocazione manifatturiera. È inutile quindi girarci intorno: mediante il controllo industriale è possibile stabilire rapporti di forza politici internazionali! Un’economia de-industrializzata dipenderà sempre da qualcun’altro e perderà irreversibilmente la propria autonomia.

In questo scenario molto italiano si impone l’impopolare e becero Job Act, partorito dal renzismo imperante che legalizza la flessibilità estrema, la precarietà, il demansionamento, il ricatto del padrone sul dipendente, la perdita di diritti e conquiste salariali. Le aziende che fondano la propria attività sulle esportazioni, non fanno altro che aumentare i profitti reggendo una competizione fondata sullo sfruttamento e sulla povertà di un'esercito infinito di disoccupati mentre la domanda interna è ridotta ai minimi termini.

L’industria turistica è l’emblema della situazione industriale italiana, ovvero di un paese dipendente economicamente dalla ricchezza privata straniera; sono famosi infatti i flussi turistici dei “nuovi ricchi della terra” che variano a seconda delle congiunture internazionali.

La Repubblica italiana fondata sul lavoro, non è più tale! Abitiamo un paese alle dipendenze della borghesia straniera, incapace di autonomia politica e di indipendenza economica,legata ossessivamente ai grossi gruppi dominanti che controllano e decidono, quando serve anche con le armi,il destino economico del mondo intero.

Il Capitale ci sta stringendo un cappio al collo; il Pd con il Job Act e lo stravolgimento della Costituzione agisce da servo funzionale alle logiche padronali: l’Italia sta diventando una dependance dove scorrazzano predoni in giacca e cravatta, che con la benevolenza del Renzi di turno, vengono a reinvestire i proventi generati da una manodopera la cui condizione è assimilabile alla schiavitù pre-moderna.

"job Act e giovani" è il titolo dell'appuntamento del PD sandonatese organizzato alla vigilia del 25 aprile; Noi che siamo per la verità storica e non amiamo rimuovere la memoria vogliamo ricordare al nuovo rampantismo renziano che 70 anni fa, con una lotta di liberazione costata molto anche in termini di vite umane, venivano poste le basi di uno STATO SOLIDALE, equo e garante dei diritti. San Donà di Piave è medaglia d'argento alla RESISTENZA anche per questo motivo; la speranza di un mondo migliore e di un cambiamento reale delle condizioni di vita di milioni di persone animarono quella lotta. Oggi il PD contribuisce alla distruzione del futuro per le generazioni che verranno.

Per noi, oggi come ieri è ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Alberto D'Andrea- Marina Alfier
PCd'I- Comunisti Italiani Veneto Orientale

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