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Piena solidarietà ai lavoratori della logistica posti sotto attacco da SDA e da Poste italiane!

(6 Maggio 2015)

Volantino distribuito oggi a Marghera

pienasolidarietàsda

Lavoratori, lavoratrici,

ancora una volta i lavoratori della logistica si trovano sotto
un duro attacco da parte padronale. Negli scorsi anni ad assumersi questo ruolo era state, tra le altre, l’Ikea e la Granarolo, ovvero la Lega delle cooperative. Ora in prima fila sono l’SDA e le Poste italiane.

La logistica – un anello di congiunzione fondamentale tra la produzione e la distribuzione – è stata dal 2008 il terreno di una catena di lotte, guidate dal SI-Cobas, che hanno imposto prima il rispetto del contratto nazionale di lavoro, sistematicamente violato dalla giungla delle cooperative operanti nel settore, e poi dei miglioramenti rispetto allo stesso contratto nazionale in alcune grandi imprese del settore (TNT, Bartolini, Gls, etc.). Da queste lotte, che hanno visto protagonisti i lavoratori immigrati di tante nazionalità, è nato un sindacalismo militante che non accetta la logica dei “sacrifici necessari”, che non si è lasciato intimidire né piegare dalla repressione statale e padronale, che si è battuto e si batte per la difesa dei bisogni e dei diritti dei lavoratori, incluso il diritto fondamentale (sempre più violato, specie nel “mondo” delle cooperative) ad avere una propria organizzazione sui luoghi di lavoro.

La decisione di SDA di operare una vera e propria serrata del magazzino di Bologna rappresenta il tentativo di interrompere questo processo di avanzamento dei lavoratori e avviare una controffensiva padronale sul piano nazionale per consentire sia ad SDA che alle altre imprese del settore di riprendersi con gli interessi quanto hanno dovuto concedere in questi anni – a cominciare dalla continuità del lavoro per tutti ad ogni cambio di cooperativa e di appalto. Ora, in nome della necessità di “ristrutturare”, SDA vuol gettare sulla strada centinaia di lavoratori come fossero scarti di magazzino, e dare l’esempio alle altre ditte.

Ma ha trovato pane per i propri denti perché già stamani i dipendenti delle cooperative Orion ed Elpe sono scesi in piazza sotto la prefettura protestando contro quelli che “hanno rubato il nostro sangue”, ovvero la infinita lista di cooperative che si sono succedute nei magazzini nell’ultimo decennio, e i loro committenti. E sono determinati a proseguire fino a quando non avranno avuto soddisfazione, mentre il SI-Cobas ha già annunciato che è pronto a fermare altri magazzini in tutta Italia per difendere dal licenziamento questi lavoratori.

E’ una lotta che ci riguarda da vicino, perché anche Fincantieri fa un ricorso sistematico ad appalti e sub-appalti, imponendo attraverso questo sistema super-sfruttamento e precarietà estrema, e perché i lavoratori della logistica sono il simbolo di quella battaglia generale contro la precarizzazione e il supersfruttamento del lavoro che è un’esigenza sempre più vitale di tutta la classe lavoratrice, in Italia, in Europa, nel mondo.

Ecco perché, ancora una volta, diciamo:

La lotta degli operai della logistica è la nostra lotta!
Non permettiamo che venga isolata e sconfitta!
Raccogliamone il messaggio di riscossa e lavoriamo con tutte le nostre forze ad un fronte unico proletario di lotta contro i padroni e il governo.

Comitato di sostegno ai lavoratori Fincantieri

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