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(Lotte operaie nella crisi)

Un abisso da abolire con la rivoluzione sociale del proletariato

(22 Maggio 2015)

Secondo i dati diffusi dall’Ocse, l’1% della popolazione italiana possiede il 14,3% della ricchezza nazionale, praticamente il triplo del 40% più povero che ne possiede solo il 4,9%. Il 20% più ricco possiede il 61,6% della ricchezza, dunque al restante 80% della società ne rimane solo il 38,4%. Cosa significano questi dati?

In primo luogo, significano che lo sfruttamento capitalistico cresce continuamente e l’abisso tra la classe lavoratrice e la borghesia diviene sempre più profondo.

La legge generale dell’accumulazione capitalistica genera costantemente concentrazione della ricchezza nelle mani di una minoranza sfruttatrice ed accrescimento della miseria, sia relativa sia assoluta, dei lavoratori che sono la stragrande maggioranza della società.

L’ampliamento del fossato fra le classi è cresciuto senza soste in questi ultimi anni a causa della crisi capitalistica e delle criminali politiche dei governi borghesi, come quello neoliberista e autoritario di Renzi, che hanno rapinato il salario diretto e indiretto dai lavoratori per salvare profitti, interessi e rendite dei monopoli capitalistici.

In secondo luogo, significano che nell’ordinamento borghese la democrazia, la libertà, la dignità e l’uguaglianza sono delle grossolane menzogne. La classe dominante invece di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale“ che impediscono l’eguaglianza e lo sviluppo dei lavoratori, li ha resi più alti e più robusti. Questa classe ha esaurito da tempo qualsiasi funzione progressiva e nazionale, è incapace di farsi carico degli interessi collettivi.

La borghesia è storicamente fallita. Esausta e corrotta fino al midollo, votata alla reazione, pensa solo a sopravvivere difendendo a spada tratta i suoi privilegi, mandando in rovina il paese.

In terzo luogo, questi dati significano che i riformisti e i socialdemocratici hanno fallito su tutta la linea. Essi, e gli opportunisti che li seguono, per decenni hanno sparso illusioni sulla cancellazione delle contraddizioni sociali, sulla possibilità di risolvere le ingiustizie sociali, di colmare l’abisso fra i possidenti e i nullatenenti.

La realtà dimostra il contrario, la falsità delle loro teorie e l’inganno della loro politica è evidente: aumenta la miseria, la disoccupazione, l’oppressione, l’asservimento dei lavoratori che vivono sempre peggio anche nei paesi imperialisti, mentre il lusso e lo spreco dei borghesi aumenta vertiginosamente.

Come uscire da questa situazione? La lotta rivendicativa della classe operaia può frenare la tendenza all’immiserimento, ma non può cambiare la direzione di questo processo. La necessaria battaglia quotidiana che il proletariato conduce per la difesa delle sue fondamentali condizioni di vita e di lavoro attenua i sintomi, ma non cura la malattia.

Ecco perché la classe operaia deve tornare a lottare per la sua alternativa di potere: per la rivoluzione sociale, per l’espropriazione dei capitalisti, per la demolizione del loro apparato statale, per la costruzione del socialismo! Conquistando il potere politico metterà fine all’arricchimento dei parassiti borghesi e all’impoverimento delle masse lavoratrici, trasformerà l’intera società per assicurare il benessere della stragrande maggioranza e non di una minoranza di sfruttatori e di parassiti.

Il proletariato può realizzare il proprio potenziale storico, mettersi alla testa delle altre masse oppresse dal capitalismo e fare la rivoluzione, soltanto se si organizza come classe indipendente da tutte le altre. Dunque se dal suo seno sorge un autentico Partito comunista, strumento indispensabile per la lotta politica rivoluzionaria.

Senza questo Partito è impossibile farla finita con la miseria e la disoccupazione, con la schiavitù salariale, con l’oppressione dei lavoratori e col dominio borghese. Questo è il compito che abbiamo di fronte, la cui soluzione scaturirà dalla fusione degli operai di avanguardia e dei comunisti fedeli al marxismo-leninismo.

Uniamoci, organizziamoci, lottiamo per un mondo nuovo, socialista!



21 maggio 2015

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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