">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Sangue e arena

Sangue e arena

(11 Giugno 2012) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Flessibili, precari, esternalizzati)

SE TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI. A FIANCO DEI LAVORATORI SICOBAS AGGREDITI, UNITI PER DIFENDERE LE LOTTE.

(22 Maggio 2015)

setoccanouno

Qualche giorno fa, il SI COBAS ha organizzato presso la sede romana della SDA di Roma un picchetto di lavoratrici e lavoratori della logistica. Uno sciopero di solidarietà con lavoratori e lavoratrici di Bologna, a loro volta in lotta contro le discriminazioni antisindacali della SDA, che impediva il ritorno al lavoro di 13 iscritti SI COBAS. Di fronte a questa lotta, come è possibile apprendere dal sito e dai comunicati del SICOBAS (http://sicobas.org/), SDA ha organizzato una squadraccia antioperaia, guidata da uno dei responsabili degli autisti. Armati di manganelli e bastoni, hanno spedito quattro lavoratori all’ospedale, di cui uno con gravi ferite ad un occhio.
Ma non solo. Nelle ore successive Fit-Uilt-Filt di Roma, le organizzazioni sindacali di categoria di CGIL CISL UIL, hanno emesso un comunicato che ha di fatto rivendicato la condivisione dell'aggressione agli scioperanti (motivata “dall’esasperazione” degli autisti) ed anche la diretta partecipazione all'azione di loro iscritti.

Sono entrambi fatti di una gravità enorme.

E’ di una gravità enorme che in un’azienda appartenente alla filiera pubblica, legata a Poste Italiane, tornino in auge metodi squadristi di repressione operaia, sotto lo sguardo vigile ed accondiscendente della Polizia. Siamo in una fase politica e sociale dominata da un tentativo autoritario di stampo bonapartistico (riforma del Senato, Italicum, ecc) che si intreccia con uno sfondamento antioperaio e antipopolare (Job Act e buona scuola). In questo contesto, l’innesco di risposte violente e fasciste alle lotte operaie è un segno del degrado dei rapporti di forza tra le classi, della necessità urgente di un fronte unico per difendere diritti e condizioni del lavoro. Che tutto questo avvenga in un’azienda dell’orbita pubblica, è indicativo del clima politico del paese, del carattere autoritario di questo governo.

Ma è ancor più grave che alcune organizzazioni sindacali appoggino e rivendichino questa azione. Non c’è solo il problema degli iscritti che hanno partecipato, rispetto ai quali deve esser immediatamente richiesta l’espulsione (come ha già fatto l’Opposizione CGIL). Un sindacato che parteggia ed organizza azioni squadriste contro lavoratrici e lavoratori, è un’organizzazione sindacale che si rende complice della svolta autoritaria del paese, che contribuisce al degrado dei diritti del lavoro, che tradisce gli interessi di classe. Per questo tutte le organizzazioni della sinistra, gli iscritti ed i dirigenti della CGIL, devono assumersi la propria responsabilità: denunciare l’accaduto, espellere iscritti e dirigenti sindacali coinvolti nell’azione e nella sua copertura politica.

Non è una questione di solidarietà. Anche se ovviamente esprimiamo tutta la nostra vicinanza politica ed umana ai lavoratori feriti ed a quelli picchiati, alle loro lotte, al loro sindacato Si Cobas. E’ un problema di difesa dei diritti di tutti e di tutte. E’ un problema di salvaguardia collettiva degli interessi di classe. A fianco delle lotte della logistica, al fianco del SI COBAS, per denunciare la responsabilità della SDA e dei sindacati confederali in questo gravissimo e vergognoso episodio.
SE TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI

Partito Comunista dei Lavoratori

4709