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Il ratto d'Europa

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(10 Aprile 2011) Enzo Apicella

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    IMPRESENTABILI: GLI EFFETTI DI UNA CONCEZIONE BARBARA DELLA POLITICA

    (29 Maggio 2015)

    delucabarbari

    Non possiamo prevedere quali effetti avrà questa situazione sull'esito delle elezioni regionali, sia in Campania, sia in generale.
    E' possibile però affermare che siamo di fronte ad un risultato imposto dall'imbarbarimento dell'azione politica voluto fermamente dal nuovo corso renziano del PD, in esito e completamento della fase di svuotamento nel ruolo dei partiti e delle istituzioni repubblicane imposto nel precedente ventennio dalla destra populista e personalistica di Berlusconi, alla quale le varie edizioni del centro sinistra non riuscirono a fare altro che colpevolmente accordarsi, così come di vero e proprio "codismo" si può parlare - per un lungo periodo - alle istanze della Lega Nord.
    Ne è uscito un dato di vera e propria "omologazione del sistema" alla quale nell'ultimo periodo è stata imposta una sterzata autoritaria fondata sul personalismo, l'individualismo competitivo, l'idea che in politica conti soltanto "vincere" con qualsiasi mezzo e attraverso la presenza di chiunque possa in grado, indipendentemente dai suoi metodi, di attrarre voti attraverso qualsivoglia meccanismo lecito o meno lecito.
    In questo quadro sostenere che l'apparire conta molto più dell'essere appare come un eufemismo.
    Mentre il quadro generale dell'economia e della società appare registrare, complessivamente, fenomeni di impoverimento generale e la qualità della democrazia è arretrata, in attesa di azzerarsi con la messa in pratica della nuova legge elettorale si presenta così, alla vigilia della tornata elettorale del 31 Maggio, una situazione di vera e propria confusione, di svilimento delle istituzioni, di vera e propria crisi democratica.
    Il presidente del Consiglio pensava di sistemare tutto affermando che "nessuno compreso nella lista sarà eletto".
    L'elenco lo smentisce clamorosamente e si è aperto nel PD uno scontro durissimo a 48 ore del voto: un vero e proprio fuoco sotto la cenere che covava coperto soltanto dall'arroganza dei nuovi padroni del vapore ( ieri a Melfi a braccetto con quelli "veri" ed "eterni").
    In agguato intanto non c'è il ritorno del Caimano, ma la ripresa forte di una ventata populistica mentre l'Europa dei banchieri e dei burocrati impone la legge del suo egoismo, come dimostra ampiamente il caso dei migranti.
    Davvero è il caso di recuperare il vecchio motto latino: Mala Tempora Currunt..

    Franco Astengo

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