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    Schio, una riunione pubblica su "divisione manifatturiera del lavoro e negazione della legge del valore"

    (25 Giugno 2015)

    Sabato 27 giugno 2015, dalle ore 17,00 alle ore 20,00, riunione pubblica sul tema: divisione manifatturiera del lavoro e negazione della legge del valore
    Schio, sede del partito comunista internazionale, via Porta di Potto 43.

    “All’interno della società borghese fondata sul valore di scambi0 si generano rapporti di traffico e di produzione che sono altrettante mine per farli saltare [...] D’altro canto se nella società così com’è non trovassimo già nascoste le condizioni materiali di produzione e i rapporti di traffico ad esse corrispondenti, adeguati ad una società senza classi, tutti i tentativi di farla saltare sarebbero donchisciotteschi”. Marx, Grundrisse

    “una classe della società borghese che non è una classe della società borghese, una classe che è la dissoluzione di tutte le classi, una sfera che possiede un carattere universale a causa delle sue sofferenze universali e non rivendica nessun particolare diritto, perché nessuna particolare ingiustizia le è stata fatta, ma l’ingiustizia per antono-masia; una sfera che non può appellarsi a nessun titolo storico ma solo ad un titolo umano; una sfera che non è in nessuna antitesi particolare con le conseguenze, ma in un’antitesi generale con le premesse del sistema politico tedesco [oggi mondiale, ovviamente!]; una sfera infine che non può emanciparsi senza emanciparsi da tutte le altre sfere della società e quindi senza emanciparle tutte; che in una parola, è la perdita totale dell’uomo e perciò può riconquistare se stessa solo mediante la riconquista totale dell’uomo”. Marx 'Critica della filosofia del diritto di Hegel'

    Questa relazione non tratterà dei caratteri della crisi che da anni attanaglia il mondo borghese che annaspa sempre più nel vano tentativo di frenare la sua parabola mortale. Molti sono gli studi sull’attuale crisi catastrofica del Capitale mondiale. Da parte della borghesia, soprattutto allo scopo di rassicurare più che altro se stessa ed allontanare dalla propria mente l’esistenza dello spettro del comunismo di secolare memoria; di contro, da parte di pur piccoli, per ora, gruppi di comunisti, esistono altrettanti studi interessanti che, pur non foraggiati da strumenti finanziari di notevole spessore, si sforzano – e molte volte con ottimi risultati, di supportare la tesi contraria all’eternità della esistenza di questo mercantile mondo borghese: vale a dire, la inevitabile affermazione futura del movimento reale del comunismo. Non si affronteranno dunque temi scoppiettanti che possano far vibrare corde di entusiasmi giovanili o quelle di vecchi entusiasmi forse un po’ sopiti. Non si parlerà di inderogabili necessità relative al problema della ‘costruzione’ di partiti (‘costruzione’: termine da imprenditore edile, si diceva una volta), né della ‘costruzione’ di organizzazioni a carattere sindacale per “difendere le immediate condizioni di esistenza del proletariato”. Nel corso dell’esposizione, ci si servirà di qualche centrale citazione di Marx e di qualche breve riferimento alla storia del movimento comunista. In fondo, qualche mirata citazione aiuta a semplificare il discorso, nel momento in cui si invita ad osservare con attenzione il presente della propria classe, studiarne il passato, al fine di riuscire a coglierne la proiezione futura. Così da racchiudere il tutto in una grandiosa visione di un presente millenario all’interno del quale la contingente attualità si riveli immediatamente subordinata alle leggi della deterministica necessità storica. In sintesi, dati per acquisiti certi presupposti, quali la volontà di legarsi al programma del comunismo, va definito quest’ultimo come il supera-mento inevitabile e positivo dell’attuale forma sociale capitalistica: superamento caratterizzato da un piano centralizzato della produzione e distribuzione a livello mondiale delle risorse utili ad una vita finalmente umana: piano che vedrà via via la scomparsa di ogni rapporto mercantile, quindi della sua basilare legge del valore o legge dello scambio di equivalenti. Se questo è corretto – e lo è – la tesi che si vuole enunciare e, di seguito dimostrare, è quanto di più apparentemente assurdo possa presentarsi non solo – e non tanto – alla mentalità bottegaia della borghesia, ma anche – ed è questo che più si dovrebbe colpire – all’immediatismo concretista’ di molti comunisti.
    Questa dunque la paradossale tesi: il comunismo esiste già!


    Partito comunista internazionale, Schio

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