">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Organizziamo la risposta dei lavoratori contro il sindaco Brugnaro

No ai licenziamenti, no alle esternalizzazioni, no ai tagli dei servizi culturali e sociali, per l'assunzione dei lavoratori e delle lavoratrici degli appalti.

(30 Giugno 2015)

Volantino distribuito in questi giorni davanti al presidio a Cà Farsetti sede del comune di Venezia in occasione dello sciopero di tre giorni dei lavoratori licenziati dei servizi esternalizzati delle biblioteche comunali.

Il lascito del Commissario Zappalorto, dettato dalla politica lacrime e sangue dei tagli al bilancio, ha cominciato a mietere vittime. Come era prevedibile il mancato rinnovo della gara di appalto dei servizi nelle biblioteche e negli archivi del Comune sta comportando il licenziamento di diciotto lavoratori e lavoratrici da parte delle cooperative Coopculture e Socioculturale.

Il nuovo sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ancora prima dell’insediamento della giunta, con un colpo di mano decreta per mezzo di un semplice comunicato stampa la volontà di non rinnovare l’appalto, cancellandone anche la proroga fino a dicembre.

Nello stesso tempo rimangono aperte tutte le vertenze che coinvolgono le lavoratrici e i lavoratori dei servizi sociali, scolastici e sanitari. I dipendenti comunali da metà luglio potrebbero trovarsi il salario decurtato di 200 euro; a rischio è anche il servizio educativo domiciliare per minori, il cui appalto scade a settembre, mentre per i 210 addetti della nuova Fondazione dell’assistenza domiciliare i fondi assicurati dal Commissario Zappalorto sono garantiti fino al termine del 2015; a questo si aggiungono i 90 precari con contratto a tempo determinato in scadenza a dicembre.

A fronte di questo tragico scenario bisogna trarre le dovute conclusioni: è mancata una risposta adeguata allo scontro in atto. Se il fronte sindacale contro le imposizioni del commissario non si è posto il compito di unificare tutte le vertenze in campo, la sinistra veneziana (PRC-VERDI-SEL) ha mantenuto una posizione di subalternità a tutte le giunte di centrosinistra che negli ultimi decenni si sono susseguite al governo della città, contribuendo alla perdita di un punto di vista di classe autonomo dei lavoratori e delle lavoratrici e favorendo la vittoria delle destre.

Il PCL quindi si rivolge nuovamente alle forze della sinistra politica, sociale, sindacale e di movimento proponendo loro di rompere finalmente con le forze borghesi e liberali (PD), vere responsabili della catastrofe, e di costruire un fronte unico di lotta anticapitalista e di ferma opposizione. Bisogna costruire nei posti di lavoro e nelle piazze un argine e un'opposizione alle politiche liberiste. Solo con un fronte unico possiamo difendere con più forza i diritti democratici, i servizi pubblici, i diritti e i salari dei lavoratori, nativi e migranti, le masse popolari e le comunità oppresse. Solo con il fronte unico possiamo sconfiggere le destre.

Il PCL propone alcuni punti su cui imperniare la mobilitazione:

• Sciopero di tutti i comparti del Comune per il blocco immediato dei licenziamenti.
• Mantenimento dei servizi delle biblioteche soppressi.
• Ritorno alla gestione pubblica dei servizi esternalizzati / privatizzati con la garanzia dell’assunzione diretta di tutte le lavoratrici e i lavoratori.
• La difesa della cultura, dei servizi bibliotecari e museali e della dignità professionale e salariale di tutti i suoi operatori; la difesa del patrimonio architettonico e artistico del centro storico di Venezia contro ogni speculazione finanziaria e immobiliare.
• La costruzione di un'assemblea dei delegati/e eletti/e nei posti di lavoro a cui deve essere affidata la costruzione, la discussione e la votazione di una piattaforma unificante delle vertenze e la direzione della lotta contro il padronato e i governi locali e nazionale. Un coordinamento dei delegati/e eletti/e che per essere efficace deve articolarsi a livello aziendale e territoriale, provinciale, regionale e nazionale, per lanciare la richiesta di redistribuzione del lavoro, attraverso la riduzione dell'orario a parità di salario, e la nazionalizzazione, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori, delle aziende che licenziano, inquinano, speculano e non rispettano i diritti dei lavoratori.

Solo attraverso un governo dei lavoratori, a livello locale e nazionale, è possibile agire contro la barbarie e la catastrofe capitalista.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione Pietro Tresso, Venezia

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione Pietro Tresso, Venezia

5472