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(30 Giugno 2012) Enzo Apicella
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Il nemico è in casa nostra!

Organizziamoci per cambiare il sistema di sfruttamento e sostituirlo con il socialismo

(2 Luglio 2015)

editoriale

Se qualcuno si era dimenticato di Roma capitale la recente cronaca ce l'ha riportato in primo piano con il secondo atto dell'inchiesta. Non c'è da stupirsi è la dimostrazione che, mentre si parla di continui tagli sulla pelle dei lavoratori, i soldi ci sono e ci sarebbero se non andassero a finire nelle tasche degli amministratori corrotti, degli speculatori, dei faccendieri con i quali i costi degli appalti lievitano del 40%. Intrecci tra PD e destra, a partire da Carminati, sdoganato da Salvini e suo alleato.
E si capisce come il soffiare sul fuoco con tutta Casa Pound, Fratelli d'Italia&C. per i campi rom, gli immigrati, gli occupanti di case, terreno di guadagno di questi criminali, servisse anche per gettare fumo negli occhi delle malefatte e alimentare razzismo e nazionalismo ad uso elettorale di cui ha beneficiato la Lega nord.
I governanti sfruttano la crisi economica per accelerare i piani di austerità sotto il controllo dell'Unione europea, i capitalisti la utilizzano per delocalizzare o chiudere gli impianti e i disoccupati aumentano. Per restare nei parametri dei Trattati europei il governo spinge sulla realizzazione delle riforme, dal lavoro alle istituzioni, dichiara di rendere l'Italia più efficiente per agevolare gli investimenti dall'estero. Ma i pochi impianti produttivi rimasti sono in gran parte nelle mani di multinazionali che comprano per chiudere e usare il know out in altre parti del mondo.
I lavoratori scendono in piazza e resistono finché possono, poi intervengono i dirigenti dei sindacati confederali in un gioco al ribasso con padronato e governo. Accettano l'accordo sulla rappresentanza, il jobs act e tutto quello che ne consegue, la riduzione della Cig, la durata della Naspi ecc. I lavoratori dopo essere stati ben spremuti sono buttati via e i disoccupati continuano ad aumentare.
Le disastrose condizioni di vita di chi con il lavoro perde la casa, la salute - sono già 10milioni gli italiani che non riescono a pagare il ticket su cure e medicine - e, spesso, la famiglia, alimentano la guerra tra poveri e gli immigrati sono visti come "concorrenti" e nemici.
Per far accettare la sua politica scellerata e antipopolare ed avere il consenso il potere nazionale ed europeo deve mantenere l'assenza del senso critico, la manipolazione delle coscienze e alto il livello di ignoranza, razzismo e paura sono palpabili proprio là dove regna l'ignoranza! Da qui l'attacco alla scuola, la mistificazione storica e ideologica - la retorica parata del 2 giugno è solo un esempio - e la disinformazione della comunicazione. Il tutto marcia di pari passo con la repressione sui luoghi di lavoro e nella società e la militarizzazione del territorio. Dicono per far fronte alla criminalità, ma è solo la violenza dello sfruttamento e dell'eliminazione dei diritti sociali da parte della borghesia per impedire che la classe lavoratrice attui finalmente la sua violenza proletaria, la sua lotta di classe.
Dopo anni di politica democristiana, socialdemocratica, riformista e l'opportunismo dei sindacati i lavoratori sono disarmati. Spesso invocano l'intervento degli imprenditori pensando che si possa vivere solo grazie a loro e che il sistema capitalista sia l'unico percorribile. Senza padroni si può vivere. Non siamo tutti nella stessa barca, non ci sono capitalisti buoni e capitalisti cattivi per cui solo il rovesciamento del capitalismo e delle sue strutture e la costruzione di un sistema socialista può risolvere i bisogni della classe operaia e delle masse popolari. La Grecia insegna. Nonostante la vittoria elettorale Siryza dimostra come le difficoltà finanziarie non si risolvano all'interno di un governo borghese che illude e limita la mobilitazione delle masse. Così sarà per l'esperienza di Podemos in Spagna.
Non si può ignorare che il capitalismo è responsabile di tutti i mali delle popolazioni, della crisi, del fascismo, della guerra. Che la crisi aumenta le contraddizioni tra Stati capitalisti e la concorrenza dei monopoli e la guerra diventa una tappa inevitabile del capitalismo. Guerre per la conquista e il controllo dei mercati, delle risorse energetiche e dei territori ma anche per il controllo politico. Non è un caso che l'ideologia comunista sia sotto attacco ovunque, che si sviluppino posizioni antistoriche, che la Ue cerchi di equiparare il nazismo al comunismo, proibire l'attività dei partiti comunisti, l'uso dei simboli comunisti mentre appoggia i governi che legittimano le forze fasciste, in particolare nei paesi dell'Est e in Ucraina.
Gli Stati Uniti continuano la corsa al riarmo costringendo gli altri paesi aderenti alla Nato a spese folli: 1000 miliardi di dollari annui e non ci stancheremo mai di ricordare che l'Italia paga circa 60 milioni al giorno per la sua alleanza militare e per le Basi collocate su tutto il nostro territorio che - oltre alle funzioni di attacco e stoccaggio di armi nucleari - sono da sempre luoghi di trame eversive e addestramento dei fascisti. E' di questi giorni l'arrivo a Vicenza di un convoglio Usa per l’addestramento di sei mesi di tre battaglioni di chiara ispirazione nazista della Guardia nazionale ucraina, effettuato da circa 300 paracadutisti statunitensi.
L'Alleanza militare scalda i muscoli ed è sottovalutata anche dalle forze che si definiscono rivoluzionarie. La stessa Mogherini garantisce l'intensificazione della cooperazione Nato-Ue. Dichiara che "La Ue e la Nato hanno natura differente, ma condividono gli stessi valori". Vi sono "sfide attorno a noi che ci uniscono", dall’Ucraina alla Libia. E annuncia che "l’Unione europea rilancerà a giugno gli investimenti nella difesa". Avanti con le spese militari!
C'è un gran fermento di riunioni con i ministri della difesa e delle finanze tesi a condizionare il futuro dell'Europa. Continuano le esercitazioni: ad aprile in Germania, Olanda, Repubblica Ceca e altri otto paesi europei, a giugno in Polonia con truppe di Germania, Olanda, Repubblica Ceca, Norvegia. A settembre sarà la volta di Italia, Spagna e Portogallo. La grande esercitazione di "guerra preventiva" «Trident Juncture 2015» - 25 mila unità terrestri, aeree e navali e con forze speciali di tutti i paesi Nato - dimostrerà la capacità di lanciare altre guerre nel NordAfrica e nel Medioriente. Senza dimenticare l’Europa orientale. Sotto la sigla UE la Nato prepara una nuova operazione in Libia per stabilire un governo unitario in quanto, sostiene Stoltenberg, gli sforzi per stabilizzare il paese nel 2011 non sono riusciti.
La Nato - sotto l'indiscusso comando statunitense - dopo aver distrutto la Jugoslavia, aver inglobato tutti i paesi dell’ex Patto di Varsavia, e penetrata in Ucraina, assumendo il controllo di posizioni chiave nelle forze armate e addestrando i gruppi neonazisti usati a Kiev, continua la pressione sulla Russia non solo attraverso le sanzioni economiche con pesanti ripercussioni sull'occupazione, ma intraprendendo un "adattamento strategico" che costerà denaro, tanto denaro, spremuto dallo sfruttamento e dai sacrifici della classe lavoratrice e delle masse popolari di tutta Europa.
Il fascismo, lo strumento usato dal capitalismo per esercitare il suo potere, la guerra imperialista come soluzione alle crisi dei governi borghesi sono i veri nemici contro cui combattere. E' un percorso difficile, probabilmente lungo, ma non c'è altra strada. Una strada che richiede l'organizzazione, la costruzione di un vero partito comunista che sia in grado di coordinare e rafforzare tutte le lotte e disegnare una nuova società.

nuova unità

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