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LINCIATI O LICENZIATI.

(26 Luglio 2015)

Sembra non esserci alternativa per macchinisti e lavoratori ATAC sotto attacco mediatico, ripassati dalla padella della “gentile” clientela aizzata alla mattanza alla brace di un’azienda fallimentare che li vuole indagati, inquisiti, licenziati.
Su tutto e tutti l’intervento dello squalificato sindaco Marino che, come al solito, usa la magica medicina della privatizzazione.
Una volta di più, lavoratori ed utenti dei trasporti vengono artatamente messi uno contro l’altro quando invece, al contrario, dovrebbero difendere insieme diritto alla salute, alla sicurezza ed alla qualità del servizio.
D’altra parte, di fronte al rispetto della normativa di lavoro ed allo sciopero degli straordinari, così come all’accurato controllo di mezzi sempre più usurati e con sempre minore manutenzione, si dovrebbe essere grati agli autisti invece di aggredirli tacciandoli di esser lavativi.
E comunque questa anomala “forma di lotta”così duramente attaccata da vari fronti, che si limita ad applicare dettati contrattuali e leggi dello stato, è patrimonio di molte stagioni e di tante categorie, ferrovieri compresi.
Ma ormai, di fronte alla debolezza ed alla passività del movimento operaio, anche la più piccola e strenua difesa della salute e della sicurezza di tutti diviene un nemico da combattere, esponendolo al pubblico ludibrio, e reprimendolo fino al licenziamento.
Lontani sono i tempi in cui le forme di lotta includevano anche il “blocco, il sabotaggio, lo sciopero selvaggio” che, senza preavviso, incuteva veramente timore, imponendo rapporti di forza favorevoli e conquiste durature.
Che oggi vengono sfogliate come un carciofo!

MEGLIO SELVAGGI CHE SELVAGGINA!

Pino ferroviere