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    IN MORTE DI "ZIO VITTORIO"

    (24 Agosto 2015)

    alfanocasamonica

    Ok “zio Vittorio” uomo a piede libero è morto.
    A 65 anni di tumore.


    Amici, compaesani, tifosi e creditori hanno pensato di accompagnarlo nell'ultimo viaggio.

    E l'hanno fatto a modo loro, secondo usi, costumi, colori e musiche da loro stabilite.
    Con porsche e signorine, cavalli e carrozzoni neri, orchestre ed applausi, manifesti, elicotteri e petali di rose.
    Lo hanno fatto in grande e alla grande, come si conviene ad un “re”.
    Lo hanno fatto cattolicamente, secodo i riti di santa madre chiesa.
    Cioè in chiesa, e col prete, che ti assolve e ti manda in paradiso.

    “Zio Vittorio” non era un cattolico qualunque.
    Era un cattolico di cognome Casamonica.
    Cioè un cattolico con qualche soldino.
    E con qualche potere.
    Tanti soldini, e tanto potere da potersi permettere cortei non autorizzati e vigilanze armate dei vigili di Roma capitale.
    “Zio Vittorio” che da vivo non lo conosceva (quasi) nessuno.
    E che da morto ha fatto il giro del mondo, non proprio con una buona fama.

    Bisognerebbe ringraziarlo “zio Vittorio” per aver movimentato l'asfittica estate romana, e per aver fatto vendere qualche giornale in piu' pieni del “disgusto” per l'abisso in cui la capitale è caduta.
    E per aver sdoganato la solita pletora degli indignati, dei battenti petto, dei flagellanti contro mafie e corruzioni.

    Manco il prete di Don Bosco s'è salvato, incriminato col sacrestano nello svolgimento delle proprie funzioni spirituali, indagato dall'intera “società civile” perchè non “doveva farlo”.
    Cosi' come sono sott'accusa le “forze dell'ordine” cosi' disattente o colluse, ed il sindaco e la giunta assenti o in vacanza.
    E lo stato, addirittura.

    Ma và?

    "Zi' Vittò" hai fatto 'n casino,
    ma armeno tu te ne sei 'nnato da 'sto pantano...............

    Pino ferroviere

    Fonte

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