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PEPPE SINI: DIECI RAGIONAMENTI SVOLTI LA MATTINA DEL 3 SETTEMBRE 2015 IN PIAZZA A VITERBO

(3 Settembre 2015)

Ricostruita a memoria e in somma sintesi questa è la sostanza delle cose principali dette parlando a braccio la mattina del 3 settembre 2015 in piazza della Repubblica a Viterbo nel corso dell'iniziativa antirazzista promossa da "Solidarietà cittadina"

1. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà. Il primo dovere è salvare le vite. Vi è una sola umanità in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

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2. La strage nel Mediterraneo ha responsabili precisi: i governi europei che, impedendo a chi è in fuga dalla fame e dalle guerre di giungere in Europa in modo legale e sicuro, hanno creato il mercato illegale gestito da trafficanti mafiosi, schiavisti e assassini, ed hanno provocato l'ecatombe che tuttora continua.

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3. Per far cessare la strage è sufficiente che almeno uno stato europeo, ad esempio l'Italia, riconosca il diritto di tutti gli esseri umani ad entrare in modo legale e sicuro in Europa.

Per far cessare le migrazioni occorre far cessare le guerre e la rapina delle risorse del Sud del mondo da parte dei poteri dominanti del Nord e dei loro complici.

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4. Il nostro paese sta precipitando nel razzismo e nello schiavismo: l'esistenza di luoghi orribili come i campi di concentramento, e di pratiche abominevoli come le deportazioni, dimostra quanto grave sia la violazione dei diritti umani fondamentali in Italia; ed il razzismo istituzionale promuove e favoreggia la riduzione in schiavitù e i pogrom.

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5. Il Comune di Viterbo dia adempimento agli impegni che anche il sindaco dichiarò pubblicamente di sostenere oltre un anno fa in un incontro con il "Tavolo per la pace" cittadino: l'istituzione della consulta comunale delle persone immigrate; la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini stranieri che vivono a Viterbo; atti amministrativi intesi a difendere e promuovere la vita, il rispetto della dignità e i diritti democratici di tutte le persone che vivono a Viterbo.

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6. Il Parlamento italiano legiferi immediatamente il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani a giungere in modo legale e sicuro in Italia e quindi in Europa; abroghi tutte le antileggi razziste, incostituzionali, criminali e criminogene tragicamente e scelleratamente oggi vigenti in Italia; riconosca immediatamente il diritto di voto per le elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

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7. Chi propone, sostiene e propaganda la violenza razzista commette un crimine. Il razzismo è un crimine contro l'umanità.

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8. Noi che siamo su questa piazza siamo esseri umani che testimoniamo la nostra fedeltà all'umanità, la nostra solidarietà con le vittime; siamo esseri umani che ci impegnamo per evitare altre vittime. Siamo qui a testimoniare e lottare per la legalità che salva le vite, per la democrazia che salva le vite, per la civiltà che salva le vite.

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9. Oggi su questa piazza c'è con il cuore tutta la Viterbo popolare e antifascista, democratica e civile, la Viterbo che vuole salvare le vite di tutti gli esseri umani, la Viterbo responsabile e solidale che ama il bene e quindi vuole il bene e quindi agisce contro la violenza e in difesa dei diritti umani. Invece chi ospita e omaggia i propagandisti del razzismo non rappresenta degnamente la città, ma si fa complice - consapevolmente o meno - di un'ideologia e un agire malvagi e criminali.

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10. Questo incontro non vuole restare l'iniziativa di un giorno, ma essere un passo di un cammino che prosegue: per ottenere dal Comune provvedimenti che riconoscano e promuovano giustizia, dignità e solidarietà; per ottenere dal Parlamento leggi che salvino le vite e promuovano la condivisione, la convivenza e il bene comune.

Questo incontro in difesa della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani è quindi anche un incontro contro la guerra e tutte le uccisioni; contro il razzismo e tutte le persecuzioni; contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Prepariamo fin d'ora la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu per il 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Salvare le vite è il primo dovere.



Viterbo, 3 settembre 2015

A cura del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

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