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Peccatucci di Golan

Peccatucci di Golan

(6 Giugno 2011) Enzo Apicella
L'esercito israeliano spara contro le manifestazioni palestinesi sul Golan

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AL FIANCO DELLA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE E DI TUTTI I POPOLI CHE LOTTANO PER LA LIBERTA’

(9 Ottobre 2015)

Volantino distribuito questa mattina a Padova, alla manifestazione contro la "buona scuola"

600 palestinesi feriti, 5 morti, moltissimi gli arresti: questo è il bilancio degli ultimi giorni di scontri tra l’esercito israeliano e il popolo palestinese. L’aggravarsi della situazione a cui assistiamo, e di cui i media continuano a non parlare, è la conseguenza di una serie di attacchi e provocazioni perpetrate nell’ultimo periodo da soldati sionisti e coloni su ordine del governo israeliano ai danni di bambini, giovani, donne e uomini palestinesi.

Infatti all'inizio di settembre Israele ha effettuato l'ennesima provocazione colonialista vietando l'accesso ai palestinesi alla spianata delle moschee a Gerusalemme est: questo luogo non solo ha un significato religioso, ma è anche simbolo della Resistenza del popolo palestinese, poiché da lì è iniziata la Seconda Intifada nel 2001.

Nelle settimane successive abbiamo assistito ad una forte risposta della Resistenza palestinese che, con azioni individuali e collettive, ha ancora una volta portato avanti la lotta per la liberazione del suo popolo e la fine della colonizzazione sionista.

La risposta in termini repressivi di Israele ha condotto ad un rapido aggravarsi delle politiche di Apartheid nei confronti del popolo palestinese, all'ordine di sparare a vista chiunque lanci sassi (siano essi donne, uomini o bambini), a rastrellamenti e arresti in Cisgiordania, al bombardamento di Gaza, all’assassinio di un ragazzino di 13 anni e di 4 ragazzi tra i 18 e i 19 anni. Le bombe assordanti, le pallottole di gomma, i proiettili veri, i gas lacrimogeni, la brutalità repressiva israeliana non fermano però la lotta. Dalla Cisgiordania a Gerusalemme Est, ai Territori Occupati del ’48, le manifestazioni incendiano le strade e il popolo palestinese si dimostra ancora una volta unito contro l’occupante israeliano. Questo nonostante la complicità dell'ANP, l'Autorità Nazionale Palestinese, che invece di sostenere la Resistenza, collabora con l'occupante per sedare e reprimere la lotta per la libertà del suo stesso popolo. Nel solo mese di settembre sono stati 280 gli attacchi della polizia dell’ANP contro i resistenti palestinesi e sono 82 i prigionieri politici rinchiusi nelle sue carceri. Questo mentre la Resistenza del popolo palestinese viene portata avanti anche all'interno delle carceri sioniste dai prigionieri politici: pochi giorni fa si è vittoriosamente concluso uno sciopero della fame, durato 41 giorni, per protestare contro le disumane condizioni di detenzione.

Esprimere solidarietà alla lotta del popolo palestinese non significa solo ripudiare la guerra e rivendicare la libertà e l'autodeterminazione di un popolo oppresso e occupato, ma anche opporsi alle politiche imperialiste e guerrafondaie del nostro governo, legato a quello israeliano da accordi politici, economici, militari e accademici. Infatti, mentre le università italiane collaborano strettamente con quelle sioniste impegnate principalmente nella ricerca bellica, i finanziamenti alle operazioni militari sono, ogni anno, dell'ordine dei miliardi di euro a fronte dei continui tagli allo stato sociale, alla sanità e al diritto allo studio (la riforma della “buona” scuola ne è un esempio). Il nemico è lo stesso e la lotta è la sola risposta!



CONTRO L'OCCUPAZIONE SIONISTA E LA GUERRA IMPERIALISTA!

BASTA SPESE MILITARI!

INTIFADA FINO ALLA VITTORIA!!!!

Solidali con la Palestina - Fronte Palestina Padova
Marzolo Occupata

Fonte

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