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ISCOT ITALIA SPA - Ritorno all’OTTOCENTO PADRONALE: VIETATO RECARSI IN BAGNO

(4 Novembre 2015)

cubuniti

I lavoratori della Iscot Italia spa, azienda addetta alle pulizie tecniche all’interno dello stabilimento Fiat di Cassino, si sono visti ridurre le pause e l'orario di lavoro a causa di un accordo scellerato tra sindacati compiacenti ed azienda.
I lavoratori a causa il disagio dovuto dalla riduzione delle pause, che non consente loro in così breve tempo, solo 10 minuti, di raggiungere i sevizi igienici e tornare alle rispettive postazioni hanno diffidato l'azienda
La diffida è stata necessaria in risposta ad un fatto increscioso accaduto circa un mese fa. ad un lavoratore era stato negato il permesso di recarsi al bagno.
Questi non riuscendo a resistere si è urinato addosso causandosi anche un problema alle vie urinarie. Ed è stato umiliato dinanzi agli altri colleghi.
La risposta aziendale è stata assolutamente repressiva e si è tradotta in una serie di contestazioni ai lavoratori che hanno esigenza di recarsi in bagno fuori dalle pause fisiologiche programmate.
È l'ennesimo episodio che dimostra come diversi datori di lavoro stiano assumendo sempre più atteggiamenti padronali di ottocentesca memoria, opprimendo i dipendenti, sotto la minaccia di licenziamenti o di ulteriori vessazioni.
Sempre più lavoratori si rivolgono al nostro sindacato per denunciare atteggiamenti e condotte mortificanti che nulla hanno a che vedere con il rapporto di lavoro, ma che attengono alla violazione di diritti individuali, che meriterebbero sanzioni penali.
In questo clima intimidatorio, ostile, umiliante ed offensivo i lavoratori sono costretti a lavorare nella consapevolezza che anche i loro rappresentanti sindacali sono pronti a sottoscrivere qualunque accordo, con l'alibi della salvaguardia della produzione e dei livelli occupazionali.
Le nuove leggi sul lavoro, volte esclusivamente alla salvaguardia del profitto, acuiscono il disagio, e la disparità tra le classi sociali. La politica ed i partiti oggi rappresentano solo i potenti, sopraffacendo e beffeggiando il cittadino, ridotto a strumento di produzione e consumo, autorizzando e rafforzando un sistema di “caporalato”.
Bisogna essere uniti nei luoghi di lavoro contro questi abusi, che vanno contrastati con la forza della solidarietà come in passato.



Piedimonte S. Germano, 3 novembre 2015

Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti – CUB

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