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(29 Aprile 2010) Enzo Apicella

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    (Ora e sempre Resistenza)

    Per un antifascismo classista e rivoluzionario a Genova

    FN provoca, CasaPound organizza squadracce. Organizziamoci!

    (29 Dicembre 2015)

    Tra le provocazioni di Forza Nuova e le squadracce di CasaPound e Blocco Studentesco, diviene sempre più urgente organizzare la risposta antifascista militante e anticapitalista. Contro i piagnistei democratici e l'ipocrisia dei riformisti, il PCL è in prima fila per costruire una risposta di classe, militante e rivoluzionaria alla minaccia fascista!

    Forza Nuova tenta di crearsi lo spazio di agibilità con cui infangare e insozzare con la propria propaganda la città di Genova, come già è successo in altre città italiane.

    L'eterno aspirante manganellatore al servizio dei padroni, Roberto Fiore, sperando nella totale impunità garantita dalle istituzioni e nella difficoltà a reagire delle forze antifasciste, lancia l'appello per una manifestazione internazionale proprio qui, dove il 30 giugno del 1960 lavoratori, studenti e militanti rivoluzionari misero a ferro e fuoco la città contro il congresso del MSI di Almirante, facendo cadere il governo del democristiano filofascista Tambroni.

    Non ci sono molte parole da spendere di fronte ad un fatto del genere, ma risulta necessario e urgente agire e intervenire prima che sia troppo tardi. È necessario che tutti i sinceri antifascisti ed anticapitalisti della città, che tutti i lavoratori, gli studenti e i migranti si organizzino in un fronte comune per rispondere chiaramente e senza paura a questa minaccia, prima che sia troppo tardi.
    Soprattutto ora che cominciano a farsi largo piccole squadracce notturne di CasaPound e Blocco Studentesco organizzate per pestare antagonisti, anarchici e comunisti, omosessuali, immigrati e via dicendo, o per organizzare collettivi studenteschi sulla base del razzismo e di vuoti immaginari virilisti e militareschi con la copertura politica nazionale delle camice verdi della Lega di Salvini.
    Soprattutto ora che, con il silenzio delle istituzioni e la protezione di polizia, carabinieri, prefettura e questura, Forza Nuova si è permessa di aprire una sede a Genova e di lanciare sparate giornalistiche su fantomatiche manifestazioni con nazionalisti, nazisti e fascisti di tutta Europa.
    Soprattutto ora che in tutta Europa, come in tutto il mondo, soffia un vento di nuovi stati di polizia e misure fasciste di governi che si nascondono dietro "democrazie" di facciata e che si giustificano con lo spauracchio del terrorismo il affare della guerra predatoria, sempre più estesa e aperta.


    Nella nostra città qualcuno già mesi fa si mosse per rispondere nelle piazze e nelle strade all'avanzare dei cani da guardia del sistema. Fanno piacere le tante dichiarazioni contro questa provocazione di Fiore, ma troppe occasioni per reagire già si sono fatte scappare. Ai fascisti si risponde con la lotta di classe e con l'intervento nelle piazze, nei quartieri, nei luoghi di lavoro, con la presenza ai cortei come quello del 26 settembre, a cui il PCL aderì e in cui i nostri militanti erano presenti. Un corteo che venne snobbato da molte realtà della sinistra "democratica" e riformista e da un certo associazionismo sempre più rintanato a supplicare il rispetto di una Costituzione che fu da subito carta straccia e strumento di tradimento di una resistenza popolare e di classe. Corteo che proprio recentemente è costato pesanti denunce a 21 compagni e compagne. Misure strumentali e a senso unico con il solo scopo di intimidire chi l'antifascismo vuole praticarlo, e non predicarlo o elemosinarlo alle istituzioni, e di proteggere e coprire chi invece diffonde razzismo, nazionalismo e organizza spedizioni punitive contro chi non rientra nei propri canoni e contro chi lotta per una società di eguali.

    Nella città che si liberò da sola grazie all'onore e al coraggio della sua popolazione, di una classe lavoratrice organizzata e combattiva e di militanti rivoluzionari disposti alla morte è giunta l'ora di smettere di tacere e di tornare a fare scelte di campo e di classe, senza delegare l'antifascismo ad istituzioni colluse, respingendo con la lotta i rigurgiti fascisti.

    28 Dicembre 2015

    Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Genova

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