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Piena solidarietà agli operai ILVA!

(14 Gennaio 2016)

Si riaccende la lotta degli operai ILVA. A Genova, l’11 gennaio sono scesi in corteo e hanno occupato il comune. Protestano contro il Jobs Act che riduce l’ammontare del contratti di solidarietà, vanificando l’Accordo di programma precedente, e non si sentono garantiti per il loro futuro. Hanno completamente ragione: la politica del governo Renzi è dichiaratamente antioperaia, l’ILVA a Taranto ha già annunciato oltre 3500 esuberi temporanei e si sta preparando una privatizzazione del Gruppo a spese dei lavoratori.
Il sindaco Doria e il segretario provinciale PD Terrile sono stati duramente contestati dagli operai. Quest’ultimo è stato inseguito e fermato dai lavoratori che chiedevano il rispetto degli accordi ed adeguate garanzie occupazionali, continuità, integrazione e certezza del salario. La rabbia degli operai è esplosa quando ha affermato che “ciò che abbiamo fatto a Roma non risolve, ma una prima risposta la dà. Oggi avere il 70% è meglio di niente”. Gli sputi e gli insulti ricevuti dall’esponente liberal-riformista sono una concreta dimostrazione dell’atteggiamento della classe operaia nei confronti del PD e del governo Renzi, che fanno una politica a esclusivo servizio del capitale monopolistico.
L’occupazione del comune è stata sospesa alla notizia dell’annuncio della convocazione per il 18 gennaio di una riunione del Collegio di Vigilanza sull’Accordo di programma. Ma gli operai sono pronti a rilanciare la lotta con più forza e determinazione.
Il sindaco Doria e le altre autorità locali hanno definito l’occupazione un “atto gravissimo, antidemocratico ed inaccettabile”. Evidentemente ritengono corretto, democratico ed accettabile affamare e licenziare i lavoratori, calpestare i diritti e gli accordi. Da parte loro bonzi regionali di UILM e FIM hanno incitato gli operai a non partecipare all’occupazione, mentre i dirigenti FIOM dopo tante parole sulle occupazioni delle fabbriche tengono a freno gli operai. Non preparano le masse alla lotta più dura, non vogliono radicalizzare la mobilitazione e tanto meno unificare la lotta degli operai di Genova con quella di Taranto e di tutta la classe operaia.
La classe operaia non può e non deve compiere altri sacrifici per salvare i profitti dei capitalisti! E’ la violenza padronale e governativa, la politica di miseria per le masse e di profitti per un pugno di parassiti, di guerra contro i popoli che dev’essere condannata!
Di fronte alla offensiva capitalista e alla politica reazionaria del governo, alla divisione voluta dai burocrati sindacali, è indispensabile creare il fronte unico di lotta della classe operaia contro i capitalisti e il loro governo.
Va rilanciata subito la vertenza di tutto il gruppo ILVA e dell’indotto, rivendicando lavoro e salario garantito al 100% per tutti, ritiro degli “esuberi” e dei licenziamenti, sicurezza sul lavoro. Diciamo NO alla privatizzazione dell’ILVA! Spingiamo per una giornata di lotta nazionale di tutta la classe sfruttata e oppressa per l’occupazione, i contratti nazionali, contro la soppressione dei posti di lavoro e dei diritti!
Il mezzo migliore per battere i piani padronali è coalizzare tutte le forze della classe sfruttata e delle masse oppresse, lottare contro la dispersione e la divisione, aumentare la partecipazione alla lotta, costruire gli organismi di massa, rafforzare il sindacalismo di classe, collegando la prospettiva rivoluzionaria alle lotte quotidiane perché solo il socialismo potrà risolvere i problemi degli operai e degli altri lavoratori sfruttati.
I comunisti, gli operai coscienti e combattivi si organizzino e costituiscano il nucleo dirigente della lotta in tutte le fabbriche e i luoghi di lavoro!
Gennaio 2016

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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