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(15 Luglio 2010) Enzo Apicella
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NO alla controriforma costituzionale
Via il governo Renzi!

(8 Febbraio 2016)

L’approvazione del Ddl Boschi alla Camera e il conseguente ampliamento di fatto della maggioranza di governo alla P4 di Verdini, sono stati i recenti eventi politici che hanno messo in piena luce la deriva reazionaria del governo Renzi.

Le controriforme costituzionali combinati con gli effetti dell’Italicum (la legge-truffa elettorale) disegnano una Repubblica autoritaria, un regime autocratico funzionale agli interessi dell’oligarchia finanziaria, ai privilegi di una minoranza di parassiti sociali.

Per decenni la classe dominante ha boicottato la Costituzione democratico-borghese, ristretto i diritti del Parlamento (oggi l’80% delle leggi le fa il governo), limitato i diritti dei lavoratori.

Oggi con il PD neoliberista di Renzi al potere tenta l’affondo per cambiare forma al governo e allo Stato borghese oppressivo e sfruttatore, liquidando il modello repubblicano precedente.

In autunno ci sarà il referendum “confermativo”, che Renzi vuole trasformare in un plebiscito reazionario, per rafforzare il potere dell’ “uomo solo al comando” e seguire le orme di Mussolini.

Perciò ha da tempo avviato una campagna di menzogne e intossicazione basata su elementi falsi e demagogici, come quello della fine della crisi. Suona il trombone nazionalista mentre fa il leccapiedi degli USA, del Vaticano e di altre potenze.

Chiaramente la posta in gioco non sono certo i risparmi di spesa e il numero degli scansafatiche parlamentari (bastava metterli a stipendio minimo e dimezzarne il numero!). L’obiettivo è il riordinamento reazionario dello Stato e della società borghese.

Se passerà la controriforma costituzionale vi saranno gravi conseguenze per la classe operaia e le grandi masse popolari.

Con il presidenzialismo e il rafforzamento del ruolo dell’esecutivo, a scapito del Parlamento, vedremo una rapida cancellazione dei residui diritti e conquiste dei lavoratori, la demolizione dei servizi pubblici, la distruzione delle organizzazioni di difesa dei nostri interessi di classe, l’aumento dell’oppressione e dello sfruttamento, l’applicazione spietata del Jobs Act e dei diktat dell’UE imperialista, maggiori soprusi padronali.

Assieme all’aumento del potere del governo ci sarà il rafforzamento del “Partito unico” del blocco dominante contro la classe operaia.

Renzi non è invincibile, si può e si deve battere. Il suo credito è più deteriorato di quello delle banche.

Noi comunisti esigiamo la libertà di organizzazione, di riunione, di sciopero dei lavoratori e non l’inasprimento della dittatura dei monopoli capitalistici.

Perciò diciamo NO alla modifica della Costituzione antifascista e lottiamo per la caduta del bulletto fiorentino, mai eletto dal popolo quale capo di governo.

La vittoria nel referendum sulle controriforme costituzionali e la sconfitta di Renzi potranno affermarsi solo come il risultato di un processo di lotta nelle fabbriche e nelle piazze, di una mobilitazione delle forze popolari capeggiata dalla classe operaia.

Lottando per le sue rivendicazioni la classe operaia si deve mettere alla testa della lotta per impedire il rafforzamento della dittatura antidemocratica della borghesia, per cacciare il malgoverno di Renzi, gettando le premesse di un governo degli operai e degli altri lavoratori sfruttati.

I capi socialdemocratici non vogliono che gli operai siano alla testa della lotta contro la reazione politica. Puntano sugli intellettuali, sui burocrati sindacali e sulla piccola borghesia (i “cittadini”), perché temono che si affermi la funzione decisiva e direttiva del proletariato. Non ne vogliono sapere delle rivendicazioni urgenti degli operai che danno un contenuto anticapitalista e rivoluzionario alla lotta. Il loro obiettivo è l’ennesimo fallimentare centrosinistra borghese.

Incitiamo la classe operaia a difendere palmo a palmo le conquiste democratiche strappate in decenni di lotta accanita, a intensificare la lotta affinché siano estese, a organizzare il fronte unico per battere l’offensiva capitalista, la reazione politica e i pericoli di guerra, per aprire la strada all’alternativa di potere: una Repubblica popolare e socialista, basata sui Consigli!

NO alle controriforme e alla classe borghese che le impone per i suoi interessi economici e politici. Via il governo reazionario di Renzi!

Da: Scintilla, n. 66 – febbraio 2016
Organo di Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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