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(21 Marzo 2010) Enzo Apicella
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NO-VOT!

(10 Marzo 2016)

IO NON VOTO

alle europee, alle politiche,
per il sindaco,
e neanche al referendum.

Non voto perché non credo che dalle urne possa nascere la trasformazione sociale per cui mi batto da una vita.
Non voto perché ritengo le urne superate dalla storia e dalle cose, completamente ininfluenti rispetto a determinazioni sempre più spesso sovranazionali, cui con difficoltà il cielo della politica, dei governi e delle amministrazioni devono adeguarsi.
Non voto perché snellimenti e funzionalizzazioni dell'apparato statuale rendono virtuale e parassitaria l'intera architettura parlamentaristica, relegandola, quando ce la fa, a mero strumento di formalizzazione giuridica e legale del potere materiale, economico e militare.
Non voto perché continuare a votare nella fase storico-politica contrassegnata da un forte astensionismo, vuol dire contribuire a ridar credito ad un'istituzione desueta come il “suffragio unversale”.
Non voto perché non voglio delegare più nulla a nessuno, né ai padroni né ai loro servitori travestiti da “rappresentanti del popolo”, politici ed amministratori locali.

Non voto al referendum perché è uno “ strumento” insidioso che fa riferimento alla cosiddetta decisionalità del popolo (ma nel popolo c'è una lotta di classe o no?) che, anche se vince al voto, viene poi rinnegata nei fatti (vedi referendum sull'acqua etc.).
Non voto al referendum perché è un'ancora di salvataggio per la democrazia borghese, nel senso che si presenta, truffaldinamente, come una sorta di “vendetta del popolo” rispetto anche ad altre operazioni elettorali, facendo rientrare dalla finestra quella delega uscita dalla porta e che ho criticato e combattuto per decenni.


Nella realtà dei fatti, solo la forza conta,
anche nel campo dei diritti civili e delle libertà giuridiche.
Senza forza, nessun diritto!
Ma questa forza va conquistata, costruita,
e non è certo il risultato di una operazione elettoralistica
o di una acquisizione referendaria,
né la sommatoria di “sponde” istituzionali.
La forza è l'effetto della lotta,
e dell'organizzazione di questa.

ORGANIZZAZIONE, FORZA, LOTTA
questi gli strumenti di parte operaia,
che non contemplano alcuna partecipazione parlamentaristica,
né trovano candidati su nessuna lista.

CONTRO LA DEVASTAZIONE CAPITALISTA.
CONTRO LA METROPOLI IMPERIALISTA.
CONTRO LA TRUFFA ELETTORALISTA.

IL NOSTRO PERCORSO è LA LOTTA DI CLASSE!

Pino ferroviere

Fonte

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