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IL NOSTRO MANIFESTO
contro il parlamentarismo e le sponde opportuniste.

(15 Aprile 2016)

“Gli operai vincono ogni tanto”, dice Marx.
Ed anche i tentativi di darsi una propria organizzazione autonoma, distinta e separata da quelle di tutte le altre classi, riescono raramente.
Il resto del loro tempo, gli operai, lo passano a subire,
o a lucidare, le prorie catene.
Quelle della “fortuna” del lavoro salariato,
o quelle della democrazia, e della sua architettura giuridico-legale.

IL NOSTRO MANIFESTO
contro il parlamentarismo e le sponde opportuniste.

Un'altra lunga stagione elettoral-referendaria ci perseguiterà per 6 mesi, dalla primavera all'autunno, facendoci credere che è in gioco qualcosa che ci riguarda.
La “difesa dell'ambiente” come “scelta” tra il lavoro e la salute, tra i soldi e la vita, come la “difesa della costituzione”, quella “piu' bella del mondo”, la stessa che garantisce sfruttamento salariato e “legge uguale per tutti”, come la “riscossa” democratica delle metropoli contro “corruzione e malaffare”.

Noi, quelli che con la nostra fatica quotidiana manteniamo un “mondo contro di noi”, dovremmo sentirci coinvolti in queste scadenze, non fosse altro che per dare lustro alla strumentazione della rappresentanza democratica.
Già, proprio noi, quelli che da un paio di secoli, con una teoria ed una strategia spettri che incutono ancora terrore, hanno decretato il superamento della democrazia come nostro orizzonte truffaldino, cosi' come della sua architettura conveniente ai padroni, al loro potere, ed al suo perpetuamento.
Già, proprio noi, quelli che hanno pensato alla società senza classi come fine, alla rivoluzione come mezzo, ed all'organizzazione autonoma come strumento.

Perchè “il comunismo è proletario, e la democrazia è borghese”.

Adesso dovremmo appassionarci ed attaccare manifesti delle regioni in lizza con lo stato centrale, oppure difendere la costituzione antioperaia dagli snellimenti dell'internazionalizzazione capitalista, o addirittura scegliere chi tra un piddino, un grillino e una fascista debba provare a tappare qualche buca stradale.
No! Non ci faremo piu' utilizzare da nessuno, non porteremo piu' acqua al mulino di nessun pappone parassita che vuol continuare a fare la bella vita sulla nostra crisi.

Contro la devastazione ambientale, come contro l'architettura democratica e qualunque sindaco comunque servo della borghesia, abbiamo tutto un altro programma.
Un programma pubblico, storicamente enunciato.
IL NOSTRO MANIFESTO!

Pino ferroviere

Pino ferroviere

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