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(25 Aprile 2010) Enzo Apicella

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25 APRILE,
LA NOSTRA LIBERAZIONE!

(22 Aprile 2016)

Il passaggio costituzionale del 25 aprile,
liberando l'Italia dal nazifascismo,
ci ha traghettato nel regime democratico,
senza intaccare le basi capitalistiche del sistema,
rimaste intatte.
La variazione della forma sovrastrutturale corrispondeva allo stesso sfruttamento del lavoro salariato,
solo piu' adeguato e corrispondente alla nuova spartizione mondiale della forza lavoro,
ed alle sue espressioni politiche ed ideologiche.

25 APRILE : LA NOSTRA LIBERAZIONE !

Non esiste una liberazione per tutti, sotto nessun regime politico e in nessun angolo del pianeta.
Le liberazioni sono sempre per qualcuno a scapito e contro qualcun'altro.

La liberazione borghese è avvenuta a scapito del feudalesimo, come la liberazione proletaria dell'ottobre 1917 è avvenuta contro la guerra imperialista.
La liberazione nazionale dalla seconda guerra mondiale ha sostituito l'oppressione nazifascista con la colonizzazione americana, dopo aver utilizzando sforzi, sacrifici e sangue popolare nella lotta armata.
La liberazione dal nazifascismo è stata liberazione di un popolo nel quale la lotta di classe, come il potere e lo sfruttamento di classe si sono perpetuati, cambiando forma e colore, ma non sostanza.

D'altra parte la reistenza partigiana, come tutte le resistenze, possono resistere appunto, a volte vittoriosamente, all'invasore straniero o all'oppressore venduto allo straniero, ma non trasformare la società profondamente.
Anche la resistenza partigiana, nata cresciuta e costituitasi in c.l.n. non ha mai avuto caratteristiche e forme d'azione di classe ( a parte posizioni tanto minoritarie quanto misconosciute e combattute allo stesso suo interno), ma ha sempre teso al suo scopo intimo e connaturato:liberare il paese dall'invasore per ricostruirlo collaborando con gli stessi padroni di sempre.

Appunto, i padroni non erano, non sono mai stati in discussione, perchè non potevano esserlo, in quanto il programma di qualsiasi resistenza non contempla la fine dei padroni, e del loro sistema di produzione e riproduzione della vita sociale.
La resistenza al nazifascismo ha ricostruito l'Italia su basi capitalistiche, liberandola dal nazionalismo curtense e proiettandola nella concorrenza del mercato trasnazionale, cosi' come la liberazione del popolo italiano non ha coinciso con la liberazione del proletariato, che continua ad essere sfruttato.

La liberazione del proletariato non potrà essere il risultato di nessuna resistenza popolare,
ma di una dura lotta di classe dentro il popolo,
tra sfruttati e sfruttatori,
di cui la rivoluzione sociale sarà arbitro e testimone.

Pino ferroviere

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