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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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QUANDO LA SOLIDARIETÀ DIVENTA UN CRIMINE....

(25 Aprile 2016)

Assemblea nazionale della confederazione cobas a roma il 10 e 11 marzo 2012

10 giugno 2013: le dipendenti della multinazionale Dussman servizi, lavoratrici nel settore pulizie dell'ospedale di Carrara, organizzano, nell'ambito di una lotta, un presidio fuori dall'ospedale, per protestare contro i previsti tagli al personale (e al monte ore di pulizie). Solo poche settimane prima, le lavoratrici della Sodexo impedivano il licenziamento di 78 dipendenti nell'appalto dell'Ospedale di Pisa con una lotta protrattasi per mesi.
Un presidio permanente , quello pisano, che ha sfidato freddo e pioggia con un accampamento di tende piantate alla rotonda di ingresso dell'ospedale di cisanello per poi proseguire il presidio in un locale ospedaliero, con manifestazioni dentro e fuori l'ospedale, un percorso partecipato e condiviso che ha scongiurato non solo i licenziamenti ma anche la riduzione oraria dei singoli contratti, quello che potremmo definire insomma una lotta vittoriosa.

Sull'onda della mobilitazione pisana, anche a Carrara non sono mancate le risposte visto che i tagli erano parte integrante di quella spending review che nel 2013 portava numerose aziende ospedaliere a tagliare i costi dei servizi.


A Carrara si ripete lo stesso copione di Pisa e da qui nasce la mobilitazione delle lavoratrici dussmann che ricevono subito la solidarietà di molti lavoratori e lavoratrici del locale ospedale, in particolare quelli organizzati nel collettivo S.O.S sanità, da tempo molto attivi nel denunciare le pericolose connessioni tra attacco ai diritti delle lavoratrici e attacco al diritto alla salute collettiva (per scongiurare la diminuzione delle ore dedicate alla pulizia e sanificazione degli ambienti con il rischio di contrarre infezioni ospedaliere...).

La vicenda delle lavoratrici Dussman, come quella della Sodexo, si concluderà positivamente, con il ritiro dei tagli e la conferma dei posti e delle ore di lavoro. Al presidio è presente anche Gina De Angelis, una lavoratrice dell'ospedale molto attiva nel sostegno alle lavoratrici, in particolare quelle dei servizi appaltati, una lavoratrice nota alle forze dell'ordine per avere partecipato a comitati e lotte sul territorio di Massa.

In questi ultimi giorni Gina si è vista recapitare un decreto penale di condanna (ovvero condanna preventiva senza processo e senza prova) a 2.500 euro di ammenda o 10 giorni di carcere per “istigazione a manifestare”.

La sua colpa (si fa per dire) è quella di avere suggerito alle lavoratrici di portare le loro istanze in Comune proprio come avevano fatto le lavoratrici Sodexo, Dire a lavoratrici di resistere ai tagli occupazionali e salariali, dire loro di difendere non solo il posto di lavoro ma anche la sanità pubblica diventa una sorta di istigazione a delinquere, il diritto a manifestare è delinquere, solidarizzare con le lavoratrici passa come una istigazione a commettere reati. Per questo denunciare l'assurdità di questo decreto penale di condanna è importante visto che con sempre maggiore frequenza la solidarietà tra lavoratori e lavoratrici viene scambiata per un atto insurrezionale, una insubordinazione da punire e perseguire. Del resto ci vogliono muti e rassegnati, non esserlo è un pericolo per chi attacca con inaudita ferocia i lavoratori e le loro rivendicazioni, a colpi di denunce, di interventi della commissione di garanzia per impedirne lo sciopero, con sanzioni e licenziamenti come accaduto a Riccardo Antonini(ferrroviere) e al delegato cobas nell'indotto Piaggio Giacomelli

A essere condannata è la solidarietà tra lavoratori-rici, a essere condannato è chi continua ad opporsi agli attacchi alla sanità pubblica e a esigere che siano garantiti il diritto alla salute e al lavoro (entrambi costituzionalmente tutelati)
Di fronte a questi attacchi, al disegno di ridurre la sanità a merce, alla cosidetta sanità amministrata che ormai sottopone analisi, cure e riabilitazioni al rispetto dei tetti di spesa delle aziende ospedaliere, i cobas invitano ad organizzare iniziative locali con Gina De angelis e a far conoscere il suo caso costruendo attorno a lei la solidarietà attiva dei territori e dei lavoratori.

Federico Giusti - Cobas Pisa

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