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(20 Marzo 2012) Enzo Apicella

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    Un’altra storia di licenziamenti irregolari dovuti ad un nuovo bando folle del solito DIPARTIMENTO AMBIENTE del COMUNE di ROMA

    (28 Maggio 2016)

    Comunicato sindacale e appello per raccolta fondi e sostegno economico a lavoratori e lavoratrici dei canili comunali
    di Roma Capitale, al 28° giorno (dal 1° maggio 2016) di AUTOGESTIONE PRODUTTIVA DEL CANILE DI MURATELLA

    venderesti la pimpa?

    Da repubblica.it, l'immagine di una manifestazione precedente all'attuale fase di autogestione, ma contraddistinta dalle stesse tematiche e rivendicazioni.

    Questa volta la storia che coinvolge 93 lavoratori (83 a T.I. in servizio da più di 12 anni nei canili comunali e 10 a T.D.), oltre ai 7 del canile di Ponte Marconi, ha dell’incredibile e dimostra ancora una volta l’incapacità dell’amministrazione comunale romana a gestire i servizi obbligatori (come quello dei canili), previsti anche dalla Legge Regionale.

    Il costo dei 4 canili comunali ed 1 gattile (1.000 tra cani e gatti ospitati mensilmente), prima esistenti, era di oltre le 350.000 euro al mese, per 110-120 lavoratrici/tori che svolgevano tutte le funzioni dalle pulizie, all’assistenza, all’addestramento per giungere alle adozioni (circa 2000 l’anno).

    L’amministrazione ha approfittato dei tagli di bilancio dopo il Commissariamento della Città per Mafia Capitale per tagliare e privatizzare i servizi sociali, i nidi ed altro … e per portare i canili rimasti da un precedente taglio da 3 a 2 (uno, il più grande e il più attrezzato con servizio di veterinario, affidato come prevede la legge alle ASL, era quello di MURATELLA - 600 cani e circa 50 gatti malati – e l’altro a Marconi - l’ex cinodromo – con una possibilità di rifugio per 200 cani) … mentre continuavano ad effettuare convenzioni senza gara ai canili privati (dove venivano smistati centinaia di cani, senza di fatto alcun controllo).

    I canili comunali da sempre (e lo stesso avviene per il gattile di porta portese) erano affidati ad associazioni animalisti; tre prima e poi due (ora ridotti al solo canile di Muratella) all’AVCPP ed uno a L’IMPRONTA.

    C’erano stati negli anni tentativi di fare dei bandi di gara per la gestione dei canili, ma errori ed infiltrazioni mafiose ne avevano portato all’annullamento. Lo scorso anno, dopo mesi di lotte e di mobilitazioni, guidate dai militanti dell’USI, era stata decisa (nonostante il parere dell’ANAC) la prosecuzione dell’attività di quello di Muratella affidandolo alla solita AVCPP, ad un costo di 250.000 euro, insufficiente a retribuire interamente tutto il personale, per cui era stata concessa la CASSA INTEGRAZIONE in deroga.

    La proroga, ottenuta con le lotte, era stata fino al 30 aprile … ma la mancanza di sicurezze (oltretutto non ricevono i pagamenti dal COMUNE dal mese di gennaio … per errori tecnici o vendette politiche) aveva portato all’apertura del procedimento di messa in mobilità per la Legge 223.

    Ad aprile veniva predisposto un nuovo bando a livello europeo, per i due canili rimasti, con spaventosi tagli economici; la cifra prevista sui 130.000 EURO avrebbe portato la forza lavoro complessiva a meno di 40 persone … a tagli sui servizi … al mancato rispetto delle normative su salute e sicurezza … ad un aumento dei carichi di lavoro.

    Nonostante una rivolta degli animalisti … interrogazioni parlamentari e dichiarazioni a favore dei canili e dei suoi lavoratori di tutti i candidati a sindaco di ROMA e della Regione Lazio, c’è stato il rifiuto dei COMMISSARI e dei dirigenti comunali di un tavolo tecnico e di un confronto con i sindacati (USI – CIGL e CISL). Per questo motivo il 6 maggio veniva chiusa presso la REGIONE LAZIO la procedura aperta dall’AVCPP ed il 10 inviate le 83 lettere di licenziamento per il personale a tempo indeterminato (agli altri decadevano tutti il 30 aprile).

    Lotte e mobilitazioni massicce sono state portate avanti da metà aprile ad oggi; anche per l’incapacità dell’amministrazione comunale di trovare una soluzione per un affidamento provvisorio … ma non c’era nessuno in grado di garantire il funzionamento del grande canile di MURATELLA (il cui solo costo degli alimenti e le cure degli animali va dai 500 ai 1.000 EURO giornalieri) per una cifra inferiore ai 130.000 euro.

    Quindi dal 1 maggio gli ex lavoratori dell’AVCPP mettevano in autogestione produttiva il canile di MURATELLA resistendo a false denunce di occupazioni (fanno normali turni di lavoro, sia pure alternati dalle 7 del mattino alle 19 di sera, firmando la presenza!) e ad altre cavolate dell’amministrazione, pur di salvare cani e gatti da una deportazione ai canili privati convenzionati.

    Oggi gli ex lavoratori stanno alla terza settimana di autogestione, ancora in forze e carichi di voglia di andare avanti almeno fino alle elezioni del nuovo sindaco (il 20 giugno) che sostituirà i commissari che hanno privatizzato varie situazioni, di fatto smantellando molti servizi e punendo le lavoratrici e i lavoratori (oltre a loro ci sono le precarie di scuole e nidi, pezzi del sociale – vedi la scolarizzazione rom, gli operatori degli appalti delle pulizie) tramite dirigenti incapaci o inquisiti che rifiutano da mesi il confronto con i sindacati, i cittadini, i comitati di lavoratori … Nel caso in questione preferendo annullare tutta l’esperienza anche qualificata del personale che opera nel canile di Muratella … per affidare, in maniera illegittima, tutto ai canili convenzionati fuori Roma. Oltre agli atti che stiamo facendo, come USI, di impugnare i licenziamenti e di denunciare tutto alla Procura della Repubblica, abbiamo lanciato insieme ad altre strutture una cassa di solidarietà (anche per permettere cure, cibo ed assistenza ai piccoli animali).

    Per questo chiediamo a tutti/e di collaborare, inviando un sostegno economico tramite bonifico: IBAN IT36K0359901899050188533549

    Ass. verso la MAGROMA Banca Etica

    (con la dicitura: solidarietà al canile di Muratella)

    GIUSEPPE MARTELLI - segreteria romana USI

    Fonte

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