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OGGI A VITERBO NEL RICORDO DEI MARTIRI DELLA RESISTENZA

(4 Agosto 2016)

piero calamandrei

Piero Calamandrei

La mattina di giovedì 4 agosto 2016 una delegazione del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo si è recata e soffermata in meditazione dinanzi alla lapide che in piazza del Sacrario ricorda i resistenti viterbesi caduti nella lotta contro il nazifascismo.
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Dopo la lettura di tutti i nomi della lapide ed un minuto di silenzio, sono stati letti alcuni testi di Primo Levi, di Piero Calamandrei, di Eve Ensler e di Vandana Shiva.
Successivamente il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha messo in rilievo come la Resistenza non sia un mero episodio storico appartenente a un passato ormai archiviato, ma illumini e impegni ogni successiva generazione a proseguire la lotta contro l'orrore assoluto del nazifascismo, a proseguire la lotta in difesa dell'umanità intera contro tutti i poteri totalitari e genocidi.
I martiri della Resistenza ci convocano a proseguirne l'impegno morale e civile; a realizzare quella società di persone libere, eguali in diritti, fraterne e sororali che ogni essere umano riconosca e includa, quella universale società democratica per la cui esistenza le loro stesse vite i resistenti furono pronti a donare, per il bene comune dell'umanità presente e futura.
Ancor oggi noi assistiamo ad orrori in cui riconosciamo i tratti della barbarie nazifascista: in primo luogo le guerre imperiali e neocoloniali nel Vicino e nel Medio Oriente, il cui esito sono innumerevoli morti, milioni di persone costrette a una disperata fuga, e la crescita esponenziale di regimi dittatoriali e organizzazioni terroriste che sulla scala dei loro mezzi cercano di riprodurre la violenza onnicida delle armate imperiali estendendola su scala planetaria; in primo luogo il razzismo dei governi europei che sta provocando l'ecatombe nel Mediterraneo (e basterebbe che i governi europei finalmente riconoscessero il diritto di ogni essere umano a muoversi e giungere ovunque con mezzi di trasporto legali e sicuri e questo atroce massacro cesserebbe immediatamente, e la mafia dei trafficanti e degli schiavisti sarebbe d'un colpo annientata); in primo luogo il femminicidio che infuria nel nostro stesso paese con quotidiane uccisioni in cui il sadismo raggiunge indicibili abissi di orrore.
A questi orrori occorre opporsi con la stessa determinazione con cui le antifasciste e gli antifascisti si opposero ai crimini infami e mostruosi di Mussolini ed Hitler, ed avendo oggi il vantaggio - almeno noi indigeni italiani - di non dover correre gli stessi rischi di chi si espose alla morte tra il '43 e il '45 per difendere l'umanità intera dal male assoluto; noi oggi infatti godiamo costì dei plurimi ed estesi diritti che proprio quella eroica lotta di liberazione dal nazifascismo ci ha procurato, ed in primo luogo la fortuna grande di vivere in uno stato di diritto, con una Costituzione repubblicana che riconosce i diritti umani, una Costituzione che dobbiamo difendere da ogni folle e scellerato stravolgimento poiché essa è presidio di tutte le nostre libertà. Quindi a maggior ragione abbiamo il dovere di lottare, con la forza della verità, con la forza della legalità, con la forza della democrazia, con la scelta della nonviolenza, per difendere il diritto di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignità, alla solidarietà; per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ed in particolare quest'oggi, ed in questa settimana d'azione contro il razzismo, vogliamo riaffermare una volta ancora il nostro persuaso porre noi stessi all'ascolto e alla scuola di tutti i resistenti che si opposero e si oppongono alla disumanità, alla scuola e all'ascolto di tutte le vittime che i poteri disumani uccisero e uccidono, alla scuola e all'ascolto di tutti quegli esseri umani che nel corso della storia si sono opposti al male e alla morte ed hanno consentito così alla civiltà umana di progredire, all'umana famiglia di non estinguersi, e ad ognuno di noi hanno donato una memoria comune - la cultura umana, un'etica condivisa - e beni d'ogni sorta ed innumerevoli, e in somma delle somme la possibilità di una vita degna: per la gratitudine che dobbiamo a quanti hanno operato per il bene comune, per la compassione che proviamo per quanti soffrirono e soffrono, per l'empatia e la responsabilità che ogni essere umano unisce a tutti gli altri esseri umani passati, presenti e venturi, hic et nunc si voglia e si sappia noi agire contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Il primo dovere è salvare le vite.
Difendere tutti i diritti di tutti gli esseri umani.
Difendere quest'unico mondo vivente, valore intrinseco e casa comune dell'umanità.
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In questi giorni la struttura nonviolenta viterbese è particolarmente impegnata in un'iniziativa di coscientizzazione e testimonianza contro il razzismo e le persecuzioni, iniziativa che ha come elemento centrale la proposta al Parlamento ed ai Comuni di deliberare provvedimenti legislativi ed amministrativi che rendano effettivo quanto già stabilito dalla Costituzione della Repubblica Italiana ed attraverso un piano costruttivo di intervento istituzionale inverino fondamentali diritti umani.
In particolare al Parlamento si richiede di legiferare per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitù in Italia: riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, e riconoscendo il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
Ed in attesa degli adeguati ed effettualmente improcrastinabili interventi legislativi in difesa della vita, della dignità e dei diritti di ogni persona, fin d'ora ai Comuni che non lo abbiano già fatto si richiede: 1. che attribuiscano la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità locale ha una relazione significativa e quindi impegnativa (ovvero a) tutte le bambine e tutti i bambini nate e nati nel territorio comunale da genitori non cittadini italiani; b) tutte le bambine e tutti i bambini non cittadine e cittadini italiani che vivono nel territorio comunale; c) tutte le bambine e tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono nel territorio comunale ed intendono ricongiungere le famiglie affinché alle bambine ed ai bambini sia riconosciuto il diritto all'affetto ed alla protezione della propria famiglia, ed affinché i genitori possano adeguatamente adempiere ai doveri del mantenimento e dell'educazione delle figlie e dei figli); 2. che istituiscano la "Consulta comunale delle persone straniere residenti nel Comune"; 3. che istituiscano la presenza in Consiglio Comunale dei "consiglieri comunali stranieri aggiunti".
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L'iniziativa odierna è stata parte della "settimana d'azione contro il razzismo" promossa dalla struttura nonviolenta viterbese, settimana iniziata con un incontro a Vetralla sabato 30 luglio, proseguita con iniziative quotidiane, e che si concluderà venerdì 5 agosto.

Viterbo, 4 agosto 2016

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

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