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A proposito di Moschea sotto la Torre: l'ossessione per l'Islam della destra

(28 Agosto 2016)

torre di pisa

La società civile è il terreno di incontro. Gli italiani hanno uno scarso senso della cosa pubblica. Io sono cattolico ma da buon funzionario pubblico sono per una restaurazione fervente della cosa pubblica. Bisogna insegnare che il vantaggio di ciascuno di noi è il vantaggio di tutti. Che non si buttano i mozziconi per terra, che non si parcheggia in doppia fila, che non si ruba al supermercato. Le virtù civiche sono di tutti e possono essere insegnate ai cristiani, ai musulmani, agli ebrei, agli atei. Poi abbiamo le leggi da rispettare: anche nel diritto islamico c'è il riconoscimento di una forza maggiore, come è appunto una legge. Penso che un Islam europeo lo si possa fare, ci sono Paesi dove è già integrato nella società. Quando parliamo della Francia dobbiamo sapere che là ci sono anche ufficiali dell'esercito di fede musulmana. Ed è una cosa normale.
FRANCO CARDINI

Parlare male dell'Islam è di grande aiuto elettorale quando non hai niente altro da proporre. Sembra un copione già visto ma la polemica sulla costruzione della moschea a Pisa è ridicola, i cittadini pisani avrebbero dovuto esprimersi con referendum su quelle opere costate alla comunità tanti soldi quali il people mover, il porto di Marina, ma nessuno (a cominciare dal Pd) ha mai pensato di vincolare i progetti a una consultazione popolare come se non fossero i cittadini a dover dire la prima e l'ultima parola sul proprio territorio.

La campagna contro la costruzione della Moschea a Pisa riguarda la destra ma non solo. La insicurezza sociale, la crisi economica e un substrato culturale da anni alimentato, quello della Pisanità con narrazioni antistoriche e demenziale sulla repubblica marinara, potrebbero giocare un ruolo determinante per respingere il diritto a un luogo di culto.

L'Islam non è una minaccia, non più di altre religioni di cui si parla senza conoscerne i testi e le culture. Esiste un uso politico delle religioni che non appartiene solo all'Islam ed è portatore di guerre e divisioni.

Esiste un utilizzo della religione in funzione identitaria, non a caso alcuni dei terroristi hanno un passato tutt'altro che religioso tra consumo e spaccio di sostanze e una delinquenza comune dalla quale attingono le reclute della disperazione. La propaganda no moschea rischia di associare l'islamico a comportamenti antitetici alla stessa religiosità, a comportamenti riprovevoli a prescindere dalla etnia o appartenenza religiosa.

L'immigrato e l'islamico diventano nemici assoluti soprattutto quando la tua cultura identitaria diventa becera, razzista e si rifiuta perfino di conoscere a fondo le tue stesse origini.

Il ritorno al medioevo e alla pisanità marinara , la esibizione della croce pisana sono da anni un luogo comune alimentato dall'ignoranza e dalla mancata conoscenza della nostra stessa storia. Se la pisanità fosse un valore aggiunto a tutto campo non avremmo subito il parziale crollo del soffitto a cassettoni della chiesa della Qualquonia o lo scempio di San Paolo a Ripadarno,la chiusura della chiesa della Spina e della torre Guelfa, avremmo detto la nostra su come gestire le mura di Pisa sulla gestione delle quali si stanno scatenando appetiti politici e imprenditoriali.

La costruzione di una moschea, finanziata non con soldi pubblici per altro, non è un pericolo per la nostra comunità ma un valore aggiunto, i pericoli sono ben altri e il nostro territorio sta subendo alcune trasformazioni sulle quali dovremmo ragionare e confrontarci.

delegati e lavoratori indipendenti Pisa e provincia

Fonte

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