">
Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro (Visualizza la Mappa del sito )
(23 Settembre 2016)
PUNTUALE COME SEMPRE LA STAMPA ITALIANA SI SCHIERA CONTRO LE LEGITTIME RIVENDICAZIONI DEI LAVORATORI ALITALIA
Che la stampa italiana, per la gran parte, fosse schierata contro i lavoratori ed in difesa degli interessi delle controparti datoriali è un fatto ormai assodato e risaputo.
Più potente è il gruppo industriale e più influenti i suoi proprietari, meno trovano spazio sulla stampa e sui mass media le legittime rivendicazioni dei lavoratori in lotta.
In genere si nascondono le motivazioni delle mobilitazioni. Se ne distorcono le ragioni pur di isolare chi tenta di difendere i propri diritti: tutto deve essere annullato e annientato nel momento in cui prova a mettere in discussione le ragioni del profitto dei “prenditori” di turno.
Imbarazzanti gli articoli pubblicati oggi, 21.9.2016, su “Libero”, sul “Messaggero” e sul “Corriere della Sera”, a firma, rispettivamente, di Oscar Giannino, Vittorio Feltri e Dario Di Vico in merito allo sciopero indetto dal personale di volo (piloti e aa/vv) di Alitalia per domani 22.9.2016.
- Per Giannino lo sciopero del 22.9.2016 in Alitalia è l’occasione per invocare una nuova legge che possa ulteriormente restringere il diritto di sciopero, riservandolo solo a quelle organizzazioni che, effettuato un referendum preventivo, ottengano il 50%+1 dei consensi ad indirlo: una trovata di Ichino e di Sacconi, sponsorizzata da CgilCislUilUgl dei Trasporti, per imbavagliare il dissenso ed infliggere le più devastanti ristrutturazioni aziendali e riforme del lavoro nel silenzio più totale o, nella migliore delle ipotesi, prima ancora che possa essere agita una qualsiasi mobilitazione.
- Per Feltri, invece, è il caso addirittura di licenziare i piloti e gli assistenti di volo, ingrati ed irriconoscenti del filantropico sforzo economico profferto da Etihad, adoperatasi per il salvataggio ed il rilancio della nostrana compagnia di bandiera: una espulsione di massa per far posto a giovani e più motivati dipendenti, da inserire nel posto di lavoro …ovviamente senza art. 18 come ha voluto il “gagliardo” Presidente del Consiglio con il Jobs Act.
- Di Vico, invece la prende larga prima di arrivare a sparlare contro i lavoratori che, a suo dire irresponsabilmente, si oppongono al turnaround dell’Alitalia. Fa alcune considerazioni sull’avverso ciclo economico e sugli scarsi segnali di ripresa dell’economia per esprimersi contro chi prova a rappresentare l’idea di un modello di sviluppo diverso da quello stabilito dall’establishment, giungendo a dire che chi sciopera in Alitalia in difesa dei propri diritti, ne sabota il risanamento.
Che squallore. Altro che giornalismo: solo marchette!
Molti giornalisti fingono di non sapere in realtà cosa hanno subito i lavoratori Alitalia e quanto ancora si pretende che rinuncino sia in termini di diritti e salari, sia a causa delle imminenti esternalizzazioni AZ: una situazione che è dilagata ed ha, di fatto, travolto l’intera categoria del comparto aereo-aeroportuale.
Il traffico passeggeri e merci continua ad aumentare ma dilaga la precarietà, diminuiscono le garanzie sulla sicurezza e salute, si tagliano i salari e peggiorano le condizioni di lavoro.
Solo in Alitalia, nel 2014, sono stati licenziati oltre 1600 dipendenti, dopo i 10.000 del 2008. Ad oggi, però, Ali-Etihad li ha quasi tutti sostituiti con personale precario o a più basso costo. L’abuso degli ammortizzatori sociali per scaricare sulla collettività i costi delle ristrutturazioni aziendali sono una moda nel settore, che gli emiratini hanno rapidamente fatto loro. Per non parlare addirittura delle inaccettabili discriminazioni perpetrate nei confronti di tutti i colleghi appartenenti alle categorie protette.
Poche sono le testate giornalistiche che hanno parlato e parlano di questo.
Quanto è accaduto e accade ai lavoratori, non importa a chi preferisce asservirsi al potere del denaro, unico scopo che fa muovere penne e scrivere fiumi di stronzate a certi personaggi!
La Cub trasporti resta a fianco dei lavoratori in lotta
Fiumicino 21.9.2016
Cub Trasporti
4005