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L'origine della vita

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(16 Agosto 2010) Enzo Apicella

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ALCUNE PAROLE DETTE A VITERBO LA SERA DEL 23 SETTEMBRE 2016

(24 Settembre 2016)

[Ricostruite a memoria queste sono le cose dette dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" in piazza della Repubblica a Viterbo la sera del 23 settembre 2016 nell'intervento svolto alla conclusione del corteo promosso dal Comitato per il No alla riforma costituzionale. Prima di lui erano intervenuti Maria Immordino a nome del Comitato provinciale per il No, una rappresentante del mondo della scuola, il presidente provinciale dell'Anpi Enrico Mezzetti, un consigliere comunale del M5S]

La riforma costituzionale voluta da un governo di apprendisti stregoni è un golpe, perché aggredisce e devasta due elementi basilari della democrazia e dello stato di diritto.
Non è solo un caotico e grottesco cumulo di insensate e nocive modifiche; è assai peggio: è un consapevole scellerato attacco frontale a elementi decisivi della Costituzione repubblicana e antifascista, ai fondamenti stessi dell'ordinamento democratico e del sistema giuridico dello stato di diritto. E' il tentativo di sostituire alla democrazia l'autocrazia.
Questo golpe può e deve essere respinto votando No al referendum: così come le nostre sorelle e i nostri fratelli che in Cile nel 1988 votando No al referendum abbatterono la dittatura fascista di Pinochet. Come loro dobbiamo vincere il referendum facendo nostro il loro motto: "Senza odio, senza violenza, senza paura".
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La riforma costituzionale voluta dal governo degli apprendisti stregoni riducendo il Senato a una comitiva in gita aziendale umilia e mutila il Parlamento: con essa una delle due Camere che fanno le leggi non è più eletta dai cittadini, cosicché il Parlamento cessa di essere espressione della sovranità popolare.
Con la riforma elettorale - che fa corpo con la riforma costituzionale - si annienta poi del tutto il principio della sovranità popolare consentendo ad una "minoranza organizzata" di appropriarsi della maggioranza assoluta dei seggi della residua Camera elettiva pur avendo quella "minoranza organizzata" ottenuto soltanto una parte minoritaria e fin esigua dei voti espressi: così il principio per cui la maggioranza parlamentare riflette e rappresenta la volontà della maggioranza del popolo italiano è distrutto e sostituito da un potere oligarchico e anomico.
La violazione della democrazia non potrebbe essere più flagrante.
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Il combinato disposto della riforma costituzionale e della riforma elettorale ad essa coerente infine mette interamente nelle mani del governo, che già detiene il potere esecutivo, anche il potere legislativo, esautorando de facto e finanche de jure il Parlamento e facendo venir meno quella separazione dei poteri e quel sistema di controlli che è alla base dello stato di diritto.
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Ad un ordinamento democratico si sostituisce un regime autocratico. Al principio del governo della maggioranza si sostituisce un'oligarchia. Alla partecipazione politica di tutti i cittadini per il bene comune si sostituisce la dominazione di un gruppo di potere che con metodi autoritari impone decisioni a proprio esclusivo vantaggio e a danno dei diritti di tutti. Al governo delle leggi si sostituisce il governo di una cricca. Alla repubblica costituzionale, democratica e antifascista si sostituisce un'altra cosa, una cosa indicibile e oscena.
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Se una riforma costituzionale ed elettorale in Italia è necessaria ed urgente, è quella che abolisca l'apartheid di cui sono vittima nel nostro paese oltre cinque milioni di persone che qui vivono e lavorano e pagano le tassa ma alle quali è negato il diritto di voto. Questa è l'unica riforma veramente necessaria e urgente, quella che inveri il principio "una persona, un voto", il principio dell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani che vivono insieme nel medesimo luogo.
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Per il resto non di modificare, ma di rispettare e applicare finalmente la Costituzione della Repubblica italiana vi è necessità ed urgenza.
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Rispettare e applicare l'articolo 10 che afferma che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica"; e quindi soccorrere, accogliere, assistere tutte – tutte - le persone in fuga dalla fame e dalla guerra, dalle dittature e dai disastri ambientali, dall'orrore provocato anche da chi ci governa in tanta parte del Sud del mondo. L'ecatombe dei migranti nel Mediterraneo è causata dalla decisione dei governi europei di impedire a chi è costretto a fuggire dal suo paese di farlo con mezzi di trasporto legali e sicuri; salvare innumerevoli vite sarebbe assai semplice: basterebbe riconoscere ad ogni essere umano il diritto di spostarsi liberamente su tutto il pianeta casa comune dell'umanità; basterebbe permettere ad ogni essere umano di utilizzare mezzi di trasporto legali e sicuri. Sono i governi europei i mandanti delle mafie schiaviste, i macellai di carne umana del Mediterraneo.
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Rispettare e applicare l'art. 11 che stabilisce che "L'Italia ripudia la guerra". E quindi imporre a chi ci governa di cessare di violare la legge, di cessare di partecipare alle guerre in corso, di cessare di inviare spedizioni militari dove occorrerebbe invece agire per la pace con mezzi di pace per salvare innumerevoli vite in pericolo, di cessare di armare regimi e poteri assassini, di cessare di far parte di alleanze terroriste e stragiste come la Nato, di cessare di produrre armi che servono solo ad uccidere gli esseri umani.
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Rispettare ed applicare la Costituzione tutta, a cominciare dai principi fondamentali tutti, e tra essi il diritto al lavoro, la sovranità che appartiene al popolo, i diritti inviolabili di ogni essere umano, quel meraviglioso articolo 3 che riconosce la dignità e l'eguaglianza di ogni essere umano e sancisce che "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
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Il popolo italiano votando No al referendum può respingere il golpe degli apprendisti stregoni e difendere la Costituzione repubblicana presidio delle nostre libertà. Dobbiamo farlo. Dobbiamo vincere. Per il bene di tutti. Per il bene comune.
Senza odio, senza violenza, senza paura.
 
Viterbo, 24 settembre 2016
 

Nota per la stampa a cura del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

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