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Un altro governo reazionario e antioperaio.
Trasformiamo il NO in lotta e organizzazione di classe!

(12 Dicembre 2016)

Gentiloni e Renzi

Dopo la vittoria del NO al referendum costituzionale, le dimissioni di Renzi e la conseguente caduta del suo governo, il Presidente della Repubblica ha conferito a Paolo Gentiloni, l'incarico di formare un nuovo governo.
Questo conferimento dell'incarico a un esponente del PD ed ex ministro di Renzi – che ha portato avanti una politica estera bellicista e avventurista al servizio degli USA - suscita immediatamente alcune considerazioni:

1) Esso è, prima di tutto, uno schiaffo ai milioni di lavoratori, di giovani e di donne che, bocciando clamorosamente la riforma renziana della Costituzione della Repubblica, hanno detto NO non solo a quella controriforma reazionaria, ma anche alla figura di Renzi come uomo politico e Presidente del Consiglio (come lui stesso ha riconosciuto con le sue dimissioni), e al partito di Renzi, il Partito Democratico, come principale sostegno di quel governo in Parlamento e nel paese.
2) L'incarico a Gentiloni (dopo la contrarietà delle destre e dei Cinquestelle a partecipare a un cosiddetto “governo di unità nazionale”) significa continuare a imporre al popolo italiano governi non eletti che con le loro porcate, come l’Italicum, impediscono persino di andare a votare. E’ l’ennesima dimostrazione dell’involuzione autoritaria e reazionaria della borghesia e delle sue istituzioni.
3) L'affidamento a Gentiloni, cattolico osservante, della formazione del nuovo governo è un atto di ossequio al Vaticano e alle sue continue ingerenze nella vita politica italiana.
4) Il governo Gentiloni, con qualche ministro in più o in meno - ma con le poltrone chiave occupate dagli stessi ministri del governo sconfitto nel referendum - sarà un governo fotocopia di quello renziano con il probabile innesto di politicanti manovrati dall’ultrareazionario Verdini. Dunque un governo di continuità con la politica di austerità, neoliberista, reazionaria e di guerra, espressione degli interessi fondamentali del capitalismo e dell'imperialismo italiani e fedele esecutore delle direttive dell'Unione Europea e della NATO.
5) Il PD dimostra di essere nei fatti l’ala sinistra delle destre conservatrici e reazionarie, delle vecchie e corrotte classi dominanti, un partito completamente asservito al grande capitale.

NO! Non c'è bisogno di questo governo neocentrista frutto dell’arroganza borghese per gli operai e i lavoratori, per tutti gli sfruttati, per tutti coloro che sono e saranno sempre più condannati a un'esistenza di incertezze e di miseria nel regime capitalista.
Opponiamoci frontalmente al governo Gentiloni mobilitandoci per difendere i nostri interessi di classe. Impediamo con la lotta il varo dell’ennesima manovra economica antipopolare e di una legge elettorale discriminatoria e antidemocratica. Trasformiamo il NO in scioperi e dimostrazioni di massa. Serriamo le fila con la politica di Fronte unico proletario e rompiamo gli argini riformisti. Rafforziamo e moltiplichiamo i Comitati operai e popolari. Diamo vita a un’ampia colazione popolare di tutti i settori delle classi oppresse, diretta dalla classe operaia.
Un governo di nuovo tipo è necessario! Lottiamo uniti per un Governo rivoluzionario della classe operaia e di tutti i lavoratori sfruttati, che tragga la sua forza dal movimento unitario delle masse e adotti energiche misure per spezzare il potere economico e politico dei monopoli e dei miliardari! Che i sinceri comunisti e i migliori elementi del proletariato si pongano alla testa della battaglia per la nuova società separandosi dagli opportunisti e formando un combattivo e rivoluzionario Partito comunista!
11 dicembre 2016

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d'Italia

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