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(17 Ottobre 2011) Enzo Apicella

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IL DOPO REFERENDUM?

(12 Dicembre 2016)

Una riflessione siamo costretti a farla all'indomani della stragrande vittoria del NO al referendum costituzionale, del 4 Dicembre.
Dati alla mano possiamo dire che le politiche attuate da un governo non eletto, hanno mostrato i propri limiti, dopo le ultime elezioni politiche anche volendolo negare l'Italia era già entrata in una fase discendente, uno stato integrato dalle super potenze nell' area PIGS, cioè sottoposti alla super visione della troika, la quale ha dettato e ancora detterà le proprie imposizioni sui governi recenti e futuri della nazione Italia. MONTI, LETTA ne sono stati gli esempi più eclatanti, governi tecnici che hanno fatto il lavoro delle banche e delle multinazionali “JP Morgan” per eccellenza. Con il suo seguito massonico internazionale.
Per cui nelle ultime elezioni sapendo che il governo italiano sarebbe caduto nelle mani del neo M5S hanno studiato bene giocando l'ultimo asso nella manica che gli era possibile, per mantere ancora attivo il progetto di scioglimento politico ed economico del paese, per cui il rampollo fu scelto con il nome Renzi personaggio che con la sua dialettica , ha influenzato quella parte del popolo che necessitava di un cambiamento, di un MEA COLPA da parte di quei politici che ancor oggi possono influenzare con la loro dialettica becera e illusoria il popolo spaventato dai media di effetti catastrofici in una sorta dell' opposizione vincente al di fuori dei loro interessi personali per cui passano solo le notizie fatte di false promesse.
Renzi immedesimandosi come un normale sindaco di provincia,e aiutato dai media nazionali che lo sponsorizzavano quasi ogni giorno nei loro talk show era riuscito a far passare il suo sistema aiuta popolo a risollevarsi dalle strozzature di una politica becera e corrotta.
Nulla fu più appropriato, nel cedere la conduzione del paese a un personaggio con i piedi in due sedie.
Come ben sappiamo le politiche attuate dal “ROTTAMATORE” renzi, colpirono una buona fetta di italiani sia di sinistra che della destra strettamente liberista, che negli ultimi anni si sono visti messi in crisi dalla lotta interna del capitalismo internazionale, per cui il rottamatore, era l'espressione di una politica conservazionista del capitale, giocando sulla dialettica populista creò un sistema in controtendenza sulle classi meno abbienti, e gli ultimi ceti medi
La sua politica una politica rivolta esclusivamente ad una borghesia nazionale, che ha agganci stretti con quella internazionale sugli aspetti finanziari,
Le politiche attuate in questi anni hanno avuto una continuità con le politiche dei governi precedenti.
La forte voluta distruzione dello stato sociale, dal Jobs Act,agli accordi peggiorativi stipulati e voluti dal suo governo contro i lavoratori e pensionati, alla riforma della “Buona Scuola” al taglio indiscriminato sulla Sanità, allo spreco finanziario sulla gestione degli immigrati, e il mantenimento della casta con le loro retribuzioni sempre in adeguamento al costo della vita, per non parlare degli sprechi più assurdi come l'acquisto di armamenti imposti dalla NATO.
Il tutto ?
Mascherando con furberie di palazzo tutta la propaganda ,parlando al popolo con sicurezza redigendo consensi solo in una direzione le quali servono per governare rimangono fondamentali ,purtroppo la sua dialettica e le sue posizioni “anti popolo”, e il risultato del 4 Dicembre ne stata la riprova, lo hanno portato ad essere odiato non solo dalle classi più basse, ma anche dalla piccola e media borghesia, la quale ha votato in massa contro ex imperatore fiorentino.
Con la vittoria del NO possiamo notare il caos creato pure nei media che si sono trovati spiazzati dal esito referendario, per cui all' oggi ,stanno correndo cercando di creare un leader ad hoc che possa essere compiacente al popolo che alla finanza che governa l'italia.
Ora gli scenari saranno tutti da studiare, visto che questo voto non è un voto di una specifica classe politica, anche se analizzando i dati l'unico voto politico espresso e stato quello degli elettori del PD che con quel 40 % ha riconfermato il suo elettorato,anche se con questo referendum aprirà spaccature interne nella “balena bianca” mentre il NO si è identificato come più un voto di protesta raccogliendo un voto di destra che in controtendenza alla sua natura, ha voluto cacciare un governo che non gli offriva più garanzie.
Mentre all' interno del NO rimane una percentuale che si aggira attorno al 10 o 15% di elettori del antagonismo, e dell estrema sinistra, con molti degli astenuti cronici, che in occasione si sono recati al voto.
Passato il referendum???
il dopo non è fatto di slogan e minchiate, ora L'imperatore fiorentino non cè più se ne andato, Mattarella deve presentare un nuovo governo transitorio,”Gentiloni” e il più gettonato” i nomi sono già un programma di continuità delle politiche repressive, per cui non cè nulla di nuovo sotto il cielo della politica italiana.
Mentre quella che definisce sinistra la quale che si sente vincitrice del NO, sfruttando il lavoro altrui.
Quella sinistra che raggruppa la ex “accozzaglia “arcobaleni sta e quella che spudoratamente si definisce la sinistra del PD , si è già mobilitata, la quale come da prassi storiche, lascia lavorare i militanti indipendenti per far loro il lavoro concluso lo sforzo di questi ultimi, mettono il cappello sopra a cose che non gli sono appartenute.
Per cui noi del C.C.V.O crediamo e siamo convinti che questa vittoria sia parte anche della nostra storia partigiana, questa vittoria costituzionale non abbia creato solo un “voto di protesta” ma ben si abbia creato spazi da sfruttare e riconquistare.
Ora stà anche a noi a quella sinistra comunista antagonista,recuperare il terreno sottrattoci in anni di servilismo padronale della casta.
Sta a noi assieme con il popolo allontanare tutte quelle soggettività che hanno avuto collusioni con i vari palazzi del potere, stà a noi creare le soggettività nuove, strutturate da lavoratori disoccupati studenti pensionati, che possano oltrepassare la soglia della politica becera e intellettuale, dobbiamo istigare il popolo a credere nelle proprie forze, di dire a loro che sono il centro del potere decisionale assoluto. (il voto referendario ne è stata una prova)
Se saremo in grado di creare l'automa sociale, se saremo in grado di creare dei “SOVIET”, saremo in grado di aver creato il nuovo passo verso al socialismo, il quale potrà assolutamente sconfiggere il capitalismo, dei pochi.

Per il C.C.V.O. DIMITRI

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