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(15 Novembre 2010) Enzo Apicella
Continua la protesta degli immigrati bresciani sulla gru contro la sanatoria truffa

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(L'unico straniero è il capitalismo)

Al fianco degli immigrati in lotta!

Sui recenti fatti di Cona

(11 Gennaio 2017)

Lunedì 2 gennaio, presso il centro di accoglienza di Cona (in provincia di Venezia), è morta Sandrine Bakayoko, venticinquenne richiedente asilo della Costa d’Avorio.
In seguito ad alcune ore di ritardo dei soccorsi, è esplosa una protesta per denunciare l'accaduto e le condizioni terribili di vita cui sono costretti più di 1400 immigranti, ai quali va tutta la nostra solidarietà per la loro coraggiosa lotta.
Riscaldamento assente, servizi igienici e pasti scadenti, acqua fredda, mancanza di cure mediche e sovraffollamento sono le reali problematiche con cui migliaia di immigrati devono confrontarsi ogni giorno in tutti i centri di accoglienza.
In questi casi, la maschera della propaganda reazionaria e populista cade di fronte alla situazione reale: da un lato i vermi razzisti che sputano odio parlando di profughi negli hotel a 5 stelle, dei 35 euro al giorno rubati dalle tasche degli onesti lavoratori italici; dall'altro chi millanta un'accoglienza degna e rispettosa degli individui, ma sui quali poi s’arricchisce. Quello che vediamo quotidianamente sono solo ghetti, nuove frontiere e muri che s’innalzano e sopraffazione verso chi ha il colore della pelle diverso. Vediamo cooperative come la nostrana Ecofficina-Edeco che, alla faccia dell'accoglienza e della solidarietà, fanno migliaia di euro sulla vita degli immigrati e dai quali trattengono più del 90% dei famosi 35 euro! A questa situazione si somma la recente richiesta del capo della polizia di intensificare i rastrellamenti degli immigrati senza documenti, l’ipotesi di aprire un Cie per regione, fino alla loro criminalizzazione, arrivando a considerare una persona irregolare come un terrorista.
La classe politica, insieme ai suoi servi fascisti, cerca di indirizzare il malessere sociale, dovuto al peggioramento delle condizioni di vita a causa dell’aggravarsi della crisi economica, contro i profughi, aizzando il proletariato bianco contro l'altrettanto sottomesso proletariato migrante. Viene deviata così l’attenzione dai veri responsabili dell’immiserimento delle nostre vite: i padroni e le istituzioni di ogni orientamento politico che ci vogliono divisi per mantenere intatti i loro profitti e i loro privilegi.
Ma la realtà supera di gran lunga la fantasia: chi ha varato il jobs act non è ghanese, chi permette il massacro quotidiano nei posti di lavoro non è senegalese, chi taglia fondi alla sanità e alla ricerca, all'istruzione pubblica e al welfare non è rumeno. Chi arresta, sfratta i proletari dalle loro case, affama e sfrutta i popoli, sgancia tonnellate di bombe non è tunisino. Chi ci ammazza ogni giorno, a prescindere dal colore della nostra pelle, ha la giacca e la cravatta.
Lo scopo della classe politica è anche quello di distrarci dalle vere ragioni dei flussi migratori, cioè la guerra e la povertà che i paesi imperialisti europei, Italia compresa, continuano a portare da decenni in Africa, in Asia e Medioriente. Proprio in Costa d’Avorio la Francia ha investimenti miliardari e nel 2011 sostenne un colpo di stato per destituire il governo intenzionato a rivedere gli accordi economici con le multinazionali francesi e che causò più di 1000 morti e inaudite atrocità contro i civili. Facile immaginare quante persone furono costrette ad emigrare!
Quello che unisce i proletari bianchi e stranieri è l'appartenenza alla stessa classe sociale, quella degli oppressi. Uniti dobbiamo lottare contro la guerra e i nostri governi che le promuovono. Alle loro guerre neocoloniali e a quelle tra poveri nelle nostre città, preferiamo la guerra tra le classi.

UNIAMOCI TRA SFRUTTATI DI OGNI NAZIONE CONTRO IL NEMICO COMUNE!
FERMIAMO LE GUERRE NON LE PERSONE!

Padova gennaio 2017


Marzolo Occupata

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