Imperialismo e guerra :: Il nuovo ordine mondiale è guerra

Occasioni americane

(21 Gennaio 2017)

Ci vorrà qualche tempo perché i numerosi lavoratori e disoccupati che l’hanno votato si convincano che Trump non è meno imperialista di Obama e della Clinton. Questa presa di coscienza potrebbe essere ritardata se Trump rifiutasse di firmare la lista degli omicidi mirati che ogni martedì la CIA presenta al presidente, creando così l’illusione di un ritorno all’Habeas Corpus e allo spirito della costituzione. Sogni, come quelli di una ricomparsa dell’occupazione diffusa e dei salari decenti, che è meglio dissipare quanto prima.
Molti si augurano, in politica estera, un avvicinamento alla Russia, inteso come un fattore di pace. In realtà, mentre Obama e Clinton vogliono gli USA come unico gendarme del mondo, Trump vuole cooptare in questa mansione carceraria anche la Russia. Si tratta di due visioni diverse su come schiavizzare l’umanità.
E’ interessante, invece, la frattura interna alla classe dirigente USA, trasversale rispetto ai due partiti politici, perché il discredito dei politici borghesi potrebbe permettere la costituzione di un partito dei lavoratori, a patto che si sappia mantenere una perfetta indipendenza di classe. Se ciò avvenisse, avrebbe riflessi giganteschi sulla classe operaia di tutto il mondo. Se, invece, i proletari non approfitteranno di questa occasione, e daranno alla borghesia il tempo di trovare un accordo, sul piano nazionale e internazionale, sarà difficile porre un freno allo sfruttamento bestiale e alla serie di guerre e di distruzioni che accompagnano necessariamente il tramonto delle classi dominanti, ormai vetuste e parassite.

Michele Basso