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(2 Maggio 2012) Enzo Apicella
A Torino contestato Piero Fassino al corteo del primo maggio. La polizia interviene con una carica pesante e immotivata.

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Ieri sera la questura di Modena ha arrestato Aldo Milani

(27 Gennaio 2017)

Aldo Milani

Nel tardo pomeriggio di ieri, 26 gennaio 2017, il nostro coordinatore nazionale Aldo Milani è stato prelevato dalla Polizia, arrestato e tradotto nel carcere di Modena e a tuttora il suo difensore non è stato messo in grado di contattarlo.

È evidente che ci troviamo di fronte a una escalation repressiva senza precedenti: lo stato dei padroni, non essendo riuscito a fermare con i licenziamenti, le minacce, le centinaia di denunce, i fogli di via, le manganellate e i lacrimogeni una lotta che in questi anni ha scoperchiato la fogna dello sfruttamento nella logistica e il fitto sistema di collusioni e complicità tra padroni, istituzioni e sistema delle cooperative, ora cerca di fermare chi ha osato disturbare il manovratore.

Dopo le leggi liberticide sul lavoro, dopo la riduzione dei salari alla miseria, quanto i lavoratori hanno conquistato fin qui con le loro lacrime e il loro sangue viene messo nel mirino della repressione immediata che cerca di colpire chiunque osi ribellarsi e, soprattutto, osi praticare un’azione politica che vada nella prospettiva della liberazione dalla schiavitù del salario.

Il disegno repressivo vuole distogliere l'attenzione dalle situazioni di sfruttamento in cui versa il mondo del lavoro, la logistica in particolare: contro questa barbarie si è alzato un movimento di lotta che non ha eguali negli ultimi anni per durezza delle forme di lotta e per i risultati raggiunti.

La sostanza è semplice: con l'arresto di Aldo Milani si vuol mettere definitivamente fuorilegge la libertà di sciopero!

Se il nemico di classe si illude di sbarazzarsi del SI COBAS decapitando il gruppo dirigente si sbaglia di grosso!

A quest'attacco politico frontale risponderemo da subito con l'unica arma che gli operai hanno a disposizione: l'autorganizzazione e la lotta.

Proclamiamo quindi fin da ora la mobilitazione in tutti i luoghi di lavoro, e chiamiamo le reti di simpatizzanti e solidali a mobilitarsi nelle iniziative che, nelle prossime ore, saranno indette dal SI Cobas contro la repressione e per la liberazione immediata di Aldo.

Seguiranno altre comunicazioni non appena avremo aggiornamenti.



27/01/2016

SI COBAS NAZIONALE

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