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Enti locali che utilizzano i voucher, al peggio non c’è mai fine!

(9 Febbraio 2017)

cubasani

L'utilizzo spropositato dei voucher si sta allargando a dismisura, trasformando quote crescenti di lavoro tutelato in un vero e proprio lavoro grigio.
I voucher erano nati per far emergere il lavoro nero, per retribuire prestazioni occasionali ad una manodopera senza diritti. In molti casi, però, si sono

trasformati in una forma estrema di precariato. Non è più solo l'impresa che utilizza questo mezzo di pagamento: i voucher si stanno diffondendo in modo preoccupante anche nella Pubblica amministrazione

Basta dare un' occhiata all’albo pretorio di tanti comuni per capire quanto sono usati, anche come sostegno al reddito. Negli enti locali spesso ci sono lavoratori pagati con voucher sotto le direttive di funzionari pubblici e a fianco di dipendenti comunali.
In molti casi gli enti utilizzano i voucher per coprire, di fatto, carenze strutturali d'organico, in contrasto con l'art. 36 del decreto 165/2001.

E' scandaloso che a favorire lo sviluppo di un tale sistema di pagamento del lavoro siano proprio quegli enti che, in nome del bene pubblico, dovrebbero garantire retribuzioni dignitose e garanzie dal punto di vista contributivo e previdenziale.
A volte i voucher vengono utilizzati per ottenere finanziamenti da fondazioni di varia natura, come è successo a Torino. La solita canzone del meno peggio che apre la strada al peggio.

Quanto all’utilizzo dei voucher come sostegno al reddito: si tratta di un ritorno alla carità di stampo ottocentesco che nulla ha a che vedere con una politica del lavoro basata in primo luogo sulla tutela e l'estensione dei diritti.
Questo tipo di operazioni non aggrediscono la questione reale e cioè quella del degrado delle condizioni di vita e di lavoro di una massa crescente di persone.
Si tratta, quindi, di non cadere nella falsa scelta fra mancanza di sostegno al reddito e politiche caritative e di mobilitarsi per ottenere occupazione ben retribuita ed adeguatamente garantita dal punto di vista dei diritti e, per l'altro, di ottenere un reddito garantito per tutti.

Per questo motivo CUB P.I. sta avviando una campagna nazionale per lo sblocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione. Dobbiamo fermare il degrado e la svendita dei servizi pubblici, nell'interesse dei lavoratori e dei cittadini.

Milano 8 febbraio 2017

CUB Pubblico Impiego - Confederazione Unitaria di Base

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