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Libia

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(24 Febbraio 2011) Enzo Apicella
Libia: rivolta di popolo o guerra per il petrolio?

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(Flessibili, precari, esternalizzati)

SUI SERVIZI SOCIALI A ROMA

(7 Maggio 2017)

Ieri nella manifestazione del cartello DECIDEROMA, che ha portato in piazza a Roma alcune migliaia di persone, erano presenti anche le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative sociali, cooperative che gestiscono i servizi alle persone disagiate.
Da sempre questi servizi sono stati e sono gestiti attraverso il sistema dei bandi degli appalti e delle assegnazioni spesso anche dirette a cooperative,associazioni ed enti del terzo settore.
A livello nazionale ed in particolare a Roma, il sistema dei bandi e delle esternalizzazioni ha fallito, sistema che ha creato Mafia Capitale ovvero la “mafia del capitale”, perché dove c’è un capitale, specialmente pubblico, la malavita romana e non solo ci si tuffa anche con l’avallo di politiche sociali tutte italiane e dei politici di ogni indirizzo politico che non hanno fatto altro che portare avanti un sistema di welfare solo in nome del profitto politico.
Le cooperative sociali sono da sempre un bacino di voti soprattutto per la sinistra e di quel centro sinistra che vuole governare il paese distruggendo proprio quel sistema di servizi e abbandonando i propri ignari elettori ad un futuro di disservizi per i disabili, di solitudine per gli anziani, di classi speciali per studenti in difficoltà,di precarizzazione per le lavoratrici e i lavoratori e di scarsa qualità dei servizi erogati proprio per la precarietà insita in questo settore di lavoro.
In questo sistema di gestione del welfare gli operatori e le operatrici degli Operatori sociali in lotta di Roma non si riconoscono sia come cittadini che come lavoratori che amano il loro lavoro e ci mettono tutto il loro impegno, la loro esperienza e la loro formazione, spesso pagandosi corsi di formazione con i propri soldi, corsi di formazione sempre in mano a CGIL/CISL/UIL o ad enti accreditati del terzo settore, enti che poi li sfrutteranno con precariato e contratti atipici.
E’ facile dire tutto questo deve finire, il sistema deve cambiare, qualsiasi sistema di servizi esternalizzati deve cambiare, ma è questo che noi lavoratori e lavoratrici del Terzo settore dobbiamo fare, altrimenti il nostro futuro lavorativo non può che essere il proseguimento di quello attuale, se non addirittura la disoccupazione, come tanti di quei lavoratori che ieri erano in piazza con noi.
E’ solo l’autorganizzazione e l’autodeterminazione della classe lavoratrice che può cambiare questo sistema marcio del lavoro nel nostro paese, sfanculando quei sindacati che hanno distrutto il nostro settore di lavoro e non solo.
Uniamoci per creare un welfare dove i cittadini ricevano realmente il supporto di cui hanno bisogno e che ci permetta di lavorare in modo dignitoso.

Elisa Di Silvestro - Operatori Sociali in Lotta di Roma

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