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Praga. Il convitato di pietra

Praga. Il convitato di pietra

(8 Aprile 2010) Enzo Apicella
Usa e Russia discutono il nuovo Trattato Start. Delle armi nucleari di Israele, denunciate da Mordecai Vanunu, non si parla.

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ABBASSO IL G7 IMPERIALISTA!
SVILUPPIAMO LA RESISTENZA E LA SOLIDARIETA’ OPERAIA E POPOLARE!

(22 Maggio 2017)

La scelta di svolgere il vertice del G7 a Taormina è funzionale alla logica di chi vuole fare della Sicilia una terra sempre più asservita al capitale finanziario internazionale, zeppa di basi militari, logistiche e spionistiche USA, NATO e italiane, ostile all’accoglienza dei migranti, costretta a subire i peggiori disastri ambientali (dai grandi impianti inquinanti, all’aumento di inceneritori e discariche), mentre disoccupazione e miseria dilagano.

Il G7 di Taormina ribadisce il ruolo assegnato alla Sicilia dall’imperialismo USA e dal suo vassallo italiano: una piattaforma geo-strategica per il controllo del Mediterraneo, del Nord Africa e del Medio Oriente. A ciò si aggiunge oggi la funzione di “protezione” delle frontiere meridionali della “fortezza Europa”. Un territorio dunque a sovranità fortemente limitata, in cui la mafia svolge un ruolo non secondario all’interno del fronte dell’imperialismo occidentale.
I capi delle potenze imperialiste che si riuniscono a Taormina mirano a definire e coordinare linee comuni d’intervento sui problemi fondamentali della politica e dell’economia capitalistica mondiale che non cresce più a ritmi sostenuti, mentre le disuguaglianze aumentano. L’obiettivo è mantenere unito un blocco in cui appaiono molte crepe. Il rafforzamento della lotta per i mercati e le sfere d’influenza, le guerre valutarie e commerciali, l’emergere del protezionismo e del dumping, così come del nazionalismo in campo politico, minano l’unità di interessi dei predoni del globo e creano le premesse di nuovi conflitti militari per la ripartizione del mondo.
Ma a cosa serve questa unità che il G7 persegue? A incrementare lo sfruttamento, la precarietà e la povertà della classe operaia e delle masse lavoratrici per mezzo delle “riforme strutturali” e di nuovi sacrifici; a difendere i privilegi di un pugno di nazioni imperialiste che rapinano e schiacciano i popoli dei paesi dipendenti; ad estendere le politiche di guerra in nome della lotta a quel terrorismo che è suscitato e supportato dalle stesse potenze che si riuniscono a Taormina; ad alimentare le ingiustizie sociali e il razzismo; a rinviare ogni soluzione sulla drammatica crisi ambientale, per continuare a devastare il pianeta in nome del massimo profitto.
Contro il G7 si è sviluppata in questi mesi un’ampia mobilitazione, che ha visto fra i protagonisti i Comitati No Muos e le associazioni contro la guerra, le realtà territoriali che si oppongono alla logica imperialista, i lavoratori, i disoccupati, i migranti, gli studenti e tutte le altre vittime delle politiche imperialiste.
Con le assemblee, il controvertice e la manifestazione nazionale del 27 maggio a Giardini si è costruito un percorso di lotta e di confronto teorico-pratico dal basso su questioni come economia, migrazioni, guerre, ambiente, etc. per ribadire gli interessi dei lavoratori e dei popoli contro quelli del capitale monopolistico finanziario e delle grandi potenze imperialiste, per riconquistare gli spazi di democrazia negati.

Noi comunisti (marxisti-leninisti) siamo parte integrante di questa opposizione antimperialista e pertanto lanciamo un appello a tutte le compagne e i compagni a rafforzare la mobilitazione di massa e rilanciare l’alternativa al marcio mondo del G7: la rivoluzione e il socialismo!
21 Maggio 2017

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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