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Roma, 24 giugno: Conferenza pubblica su “La Sinistra Comunista nel cammino della rivoluzione, 1926-1945”

(16 Giugno 2017)

Amadeo Bordiga

Amadeo Bordiga

Nata nel 1952, per impulso di Amadeo Bordiga e Bruno Maffi e organo del Partito Comunista Internazionale, Il Programma Comunista è una delle pubblicazioni della sinistra di classe più longeve. Probabilmente non ha mai avuto una diffusione capillare, ma ha spesso offerto contributi di notevole qualità culturale e teorica. I quali, peraltro, sono sempre stati presentati in forma anonima, in virtà di quello spiccato rifiuto dell’individualismo che è tra i tratti più tipici di quella che viene definita sinistra comunista italiana. Il fatto di aver tra le proprie file intellettuali di sicuro rilievo, riconosciuti anche in ambito borghese, come ad esempio il germanista Bruno Maffi (traduttore di Karl Marx come di Thomas Mann) non ha insomma mai spinto ad “esibire firme”. Ciò che ha sempre contato è l’organizzazione, luogo del mantenimento tanto dell’elaborazione teorica quanto della linea programmatica. Una linea che ha svolto un ruolo cruciale nella scissione di Livorno (1921) ma che è stata posta ai margini, con metodi discutibili, già in occasione di quel Congresso clandestino di Lione (1926) che allineò il Partito Comunista d’Italia ai dettami provenienti da Mosca. Di più, ed è questo un aspetto che talvolta ha suscitato scandalo e che, a nostro avviso andrebbe prima di tutto approfondito senza pregiudizi: la sinistra comunista nel 1943-45 ha rifiutato di partecipare alla lotta partigiana, leggendo il conflitto allora in atto come uno scontro fra imperialismi in cui non bisognava lasciarsi irretire. Non è irrilevante capire i motivi d’una scelta che verosimilmente ha parzialmente interdetto, nel dopoguerra, la diffusione di un discorso originale, perchè presso la classe proletaria era indubbiamente fonte di legittimazione l’aver contribuito, armi in mano, alla “liberazione” d’Italia. L’utilità del confronto con questa posizione deriva, secondo noi, dalla necessità di avere un quadro più completo delle teorie e delle prassi di derivazione marxista in questo paese, non limitandosi più alla conoscenza di quella tradizione togliattiana che oggi viene riproposta, in forme spesso grottesche, da alcuni dei non pochi partitini comunisti che scorrazzano senza seguito nella penisola. Per questo, riteniamo proficua la partecipazione ad una conferenza pubblica organizzata dalal redazione del Programma Comunista che si terrà a Roma il 24 giugno, con inizio alle ore 17.00 presso i locali della Libreria Anomalia, in Via dei Campani 73, nel quartiere San Lorenzo. Già dal titolo (La Sinistra Comunista nel cammino della rivoluzione, 1926-1945) si evince che la fase affrontata è proprio quella in cui si definiscono i caratteri specifici della sinistra comunista italiana, nel segno di una profonda alterità nei confronti del gramscismo prima e del togliattismo poi. Non si dimentichi che questo percorso è stato perlopiù oscurato oppure restituito in maniera caricaturale dagli storici legati alle forze dominanti nel “campo progressista”. Beneficiare di un approccio diretto all’elaborazione di questa tradizione “altra” può determinare una maggiore comprensione della complessiva vicenda del movimento operaio nostrano, certamente non innecessaria alla definizione di una progettualità rivoluzionaria all’altezza della fase attuale.

Il Pane e le rose - Collettivo redazionale di Roma

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