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La lettera di risposta

La lettera di risposta

(28 Ottobre 2011) Enzo Apicella
Anche i lavoratori rispondono all'ultimatum europeo. Venerdì 2 dicembre sciopero generale

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1 LUGLIO ASSEMBLEA COSTITUENTE DI EUROSTOP

(24 Giugno 2017)

CSA INTIFADA VIA DI CASAL BRUCIATO 15, ORE 10.30, ROMA

tre no

Il secondo congresso dell’USB, conclusosi l’11 giugno a Tivoli, ha ribadito l’importanza strategica del percorso avviato da Eurostop, una coalizione di forze politiche e sociali della quale l’USB è una componente fondamentale, che il 1 luglio svolgerà la sua assemblea costituente.

Dal punto di vista organizzativo, Eurostop è un movimento composto da tutti coloro che personalmente vi aderiscono, mentre le organizzazioni sindacali, sociali e politiche che ne condividono la carta dei valori e i punti programmatici, adottano la forma della partecipazione, ferma restando la propria autonomia.
La collocazione del nostro sindacato all’interno della piattaforma Eurostop parte dalla considerazione che non è più sufficiente limitarsi a contrastare, magari con vertenze aziendali o categoriali condotte anche coraggiosamente, gli effetti delle scelte politiche messe in campo, senza affrontare i veri nodi politici e le vere cause che sono a fondamento di quelle scelte politiche che, poi, a ricasco, precipitano nei posti di lavoro.

Ma la nostra partecipazione ad Eurostop è anche coerente con una linea sindacale che ci aveva portato da tempo ad individuare nelle nostre mobilitazioni, l’Unione Europea e di conseguenza l’Euro, quali mandanti di quelle politiche di austerity (il c.d. pilota automatico) che viviamo quotidianamente nei posti di lavoro e che stanno mettendo in ginocchio intere popolazioni, attraverso un attacco forsennato ai diritti del lavoro, attraverso processi di privatizzazione che stanno svendendo il nostro paese alle multinazionali di turno, e attraverso un progressivo ma inesorabile restringimento degli spazi di democrazia, come la recente vicenda di Sasha Colautti in ambito sindacale e il decreto Minniti a livello generale, stanno a dimostrare.

Così come, da sempre, la nostra O.S. prova a contrastare quella “tendenza alla guerra” che, ormai da un trentennio, è divenuta la condizione normale alla quale vogliono abituarci attraverso un moltiplicarsi di conflitti bellici che, per il capitale, costituiscono il tentativo di trovare una via d’uscita alla crisi.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: col pretesto della lotta al terrorismo, le guerre stanno invece facendo da incubatrice del terrorismo stesso, smembrando interi Stati e mietendo milioni di vittime tra le popolazioni civili.

La piattaforma sociale EUROSTOP, quindi, individua nei tre No (all’UE, all’EURO e alla NATO) la precondizione per aprire una prospettiva di cambiamento radicale nel nostro paese, individuando chiaramente nelle istituzioni europee gli avversari che stanno distruggendo la Costituzione e i suoi diritti.
L’USB, all’interno della piattaforma Eurostop, ha condiviso analisi sul ruolo dell’UE e messo in campo mobilitazioni importanti: su tutte la campagna per il NO SOCIALE culminata nelle grandi mobilitazioni del 21 e 22 ottobre, e l’importante manifestazione del 25 marzo in occasione del 60esimo anniversario dei Trattati europei.
Eurostop vuole ora fare un salto di qualità: costituire e strutturare un fronte politico/sociale che, a partire dalla rottura con l’EURO, l’UE e la NATO e dall’attuazione di quei diritti costituzionali che decenni di politiche liberiste stanno progressivamente smantellando, divenga uno strumento utile per quella massa di lavoratori, precari, disoccupati e migranti su cui si stanno abbattendo i costi della crisi.

Il titolo dell’assemblea è emblematico “Cambiamo il paese con i tre No all’Euro, all’Unione Europea, alla Nato” ed indica la sfida difficile, ma al contempo ambiziosa, alla quale crediamo che un sindacato come il nostro non possa sottrarsi.

Unione Sindacale di Base

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