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SI Cobas Nazionale: la lotta contro gli sgomberi deve proseguire!

(28 Agosto 2017)

si cobas pugno

Forte di una presenza di piazza davvero incisiva, tra le più significative della manifestazione romana di sabato 26 agosto, il SI Cobas Nazionale ha fatto circolare oggi un comunicato con il quale invita caldamente a proseguire la lotta. Quel corteo, indetto dopo la brutale operazione repressiva contro i rifugiati, viene giustamente definito come "una delle più grandi manifestazioni viste nella capitale nel mese di agosto". Un passaggio di lotta che, "a fianco delle famiglie e dei tanti bambini brutalmente sgomberati da Piazza Indipendenza" ha visto la partecipazione di "migliaia di attivisti delle occupazioni e del movimento per il diritto all'abitare, lavoratori, studenti e solidali".
Questa capacità di reazione, aggiungiamo noi, avrà sicuramente destato preoccupazione in quotidiani dall'orientamente beceramente reazionario come Il Tempo, che nel giorno della manifestazione ha sparato in prima pagina un titolo davvero demenziale (Forza idrante). Ma, come spiega il comunicato del SI Cobas, il punto veramente importante è un altro: la "risposta decisa e di massa alla repressione e agli arresti (...) già nella serata di sabato ha prodotto un importante risultato, con la scarcerazione di tre donne fermate durante" la selvaggia repressione "del 24". Ovviamente, occorre impegnarsi ancora per "ottenere la liberazione anche degli altri arrestati", nonché "inchiodare il Comune e la Prefettura alle loro responsabilità", a partire da un confronto serio con le istanze delle persone sgomberate.
Nel breve scritto, inoltre, si dà conto delle "dichiarazioni di apertura di" un più (apparentemente) tranquillo "Minniti sull'ipotesi di ricollocazione dei senza casa in edifici requisiti alla mafia", sostenendo che dalle parole questa volta si deve passare ai fatti. E quindi ribadendo quella che è una logica tipica del SI Cobas, tale da contrassegnare tutte le vertenze portate avanti da questa forza sindacale: un atteggiamento sempre vigile, teso a non far passare tra chi lotta una qualsivoglia fiducia nei confronti delle istituzioni.
Del resto, quel che è successo oggi, conferma la bontà di questo atteggiamento: in Prefettura, i funzionari di polizia inizialmente hanno rifiutato di protocollare la richiesta di tavolo inter-istituzionale (con Prefetto, Comune e Regione), presentata da una delegazione dei movimenti di lotta per la casa. Si sono quindi dovute attendere diverse ore prima di ottenere una convocazione certa dell'incontro, che si terrà mercoledì alle 12.30 nella stessa Prefettura.
Insomma, i vari rami delle istituzioni cercano di sfibrare gli attivisti e di non prendersi alcuna responsabilità. Tattiche ed espedienti che non sembrano impensierire il SI Cobas, che con la presa di posizione di oggi fornisce un'ulteriore conferma di un positivo fenomeno degli ultimi tempi. Ossia, il sempre più stretto legame tra le lotte che si svolgono nel settore della logistica - in cui questo sindacato ha un notevole radicamento - e le mobilitazioni dei movimenti per il diritto all'abitare. Due espressioni tra le più radicali dell'odierno conflitto sociale, non a caso fortemente, anche se non esclusivamente, partecipate dal proletariato immigrato.

Il Pane e le rose - Collettivo redazionale di Roma

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